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Cronaca

Finisce la latitanza di un noto esponente della 'Società Foggiana': preso durante le ricerche del conflitto a fuoco nell'Avellinese

Lo riporta Avellinotoday. Savino Ariostini era sfuggito a Decimabis. È stato intercettato su un autobus durante le indagini sul conflitto a fuoco che ha provocato la morte di un 34enne di Molfetta

È Savino Ariostini, 53enne ritenuto elemento di spicco della criminalità organizzata foggiana vicino al clan Moretti-Pellegrino-Lanza, l'uomo che si troverebbe in stato di fermo presso la questura di Avellino a disposizione dei magistrati della procura che coordinano le indagini dopo che, nella mattinata di oggi, è stato preso dalla Polizia di Stato sull'autobus che collega Santo Stefano del Sole ad Avellino.

Il 53enne di Foggia, latitante dal 2020, era sfuggito agli arresti di Decimabis. Nel frattempo, iniziano a trapelare i dettagli del colpo sventato due sere fa: le auto utilizzate per fare la rapina sono state intercettate e inseguite dalla squadra mobile di Foggia da Cerignola; successivamente è stato chiesto l'ausilio dei colleghi di Avellino. Non si esclude che Ariostini fosse nell'autovettura del conflitto a fuoco: gli agenti, infatti, ipotizzano che i banditi abbiano aperto il fuoco proprio per evitare la cattura, che è stata effettuata dagli agenti delle questure di Foggia Foggia e Avellino. 

Ariostini, condannato a quindici anni di carcere, sette dei quali scontati, per associazione a delinquere di stampo mafioso per una serie di rapine a mano armata e assalti a portavalori, era stato arrestato in varie operazioni antimafia coordinate dalla Dda di Bari per i reati di traffico di sostanze stupefacenti, associazione mafiosa, tentati omicidi, estorsione e falsificazione denaro. 

È il fratello del defunto Ciro, assassinato nel lontano 1993 da autori ignoti ed il cui corpo non venne mai trovato.

Gli altri arrestati di ieri sono due soggetti originari di Bitonto e uno di Cerignola. Di Molfetta il 34enne ucciso durante il conflitto a fuoco.

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