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Cronaca

Pistolettate e bomba sotto casa, assicuratore taglieggiato denuncia: arrestato 25enne

Fermato Ivan Narciso, accusato di aver tentato di estorcere la somma di 20mila euro alla vittima. Contro l'assicuratore, una preoccupante escalation di minacce e intimidazioni, concluse con la bomba piazzata sotto casa dei genitori, in via Iorio

Dalle parole ai fatti il passo è stato brevissimo; da messaggi e telefonate minatorie alle intimidazioni vere e proprie, un passaggio immediato. Nessuna vicenda privata, nessun contrasto sul lavoro: a determinare la gravissima escalation di intimidazioni e attentati incendiari e dinamitardi ai danni di un agente di affari foggiano è stata una richiesta estorsiva non soddisfatta. Una vicenda che da gennaio di quest’anno allo scorso marzo ha contato, tra gli altri, tre episodi gravissimi, messi a segno ai danni della vittima e della sua famiglia.

Ad avviare l’incubo è stato l’incendio dell’auto del professionista, originario di Ascoli Satriano, cui ha fatto seguito - come da copione - la richiesta estorsiva: 100mila euro in contanti, accompagnati da un messaggio eloquente, quasi un ‘consiglio’ giunto via sms: “Rivolgiti ad un buon amico, che ti devi regolarizzare”. Nel frattempo la trattativa sulla ‘tassa imposta’ è andata avanti tra intimidazioni e minacce ("La malavita sa sempre dove bussare") fino ad attestarsi sui 20mila euro. Non un soldo di meno. Le minacce si sono fatte più concrete il 2 febbraio quando, contro l’auto della vittima, furono fatti esplodere cinque colpi di pistola nei pressi dell’agenzia assicurativa 'Ais Service', esplosi intorno alle 13, in una trafficata via Barletta. Col passare delle settimane il tenore dei messaggi si è fatto sempre più grave: Non costringerci a toccare i tuoi cari”.

Spari contro auto in via Barletta: foto di R. D'Agostino

Minaccia che si è poi concretizzata con l’esplosione dell’ordigno avvenuta in via Tenente Iorio, nella notte tra il 19 ed il 20 febbraio, ai piedi dell’abitazione degli anziani genitori della vittima. Una deflagrazione potentissima che ha parzialmente sventrato la palazzina ad un piano, danneggiato auto e in sosta e solo per un miracolo non ha provocato vittime o feriti. In un momento di cedimento, la vittima ha chiesto rassicurazioni per lui e la sua famiglia; lapidaria la risposta ricevuta: La malavita ha sempre buoni soldati e fanno ciò che dice il capo”. Poi, lasciando intendere di essere disposto al pagamento del ‘balzello’, l’sms dell’alleanza: “Ora siete assicurati. Qualunque problema avrà la vostra famiglia sarà il nostro”Nel frattempo, però, erano partite le indagini della polizia, che ha tratto in arresto l’autore dei tentativi di estorsione.

Foggia, attentato dinamitardo in via Tenente Iorio | FOTO DI R. D'AGOSTINO

Lo scorso 21 marzo, il 25enne Ivan Narciso, foggiano, è stato sottoposto d’iniziativa della polizia giudiziaria a fermo di indiziato di delitto; il provvedimento è stato consolidato dal gip del Tribunale di Foggia che ha ravvisato nella condotta dell’autore i chiari sintomi del metodo mafioso e ha trasmesso gli atti al gip del Tribunale di Bari. La Direzione distrettuale antimafia di Bari ha poi avanzato la relativa richiesta di misura cautelare. Narciso è quindi accusato di aver tentato di estorcere la somma di 20mila euro alla vittima, transazione che non si è mai consumata perché, alla prima minaccia, la vittima ha denunciato l’accaduto alla polizia facendo partire le indagini. Al momento, sono in corso ulteriori accertamenti per identificare i complici di Narciso e verificare l’esistenza di altri casi di imprenditori taglieggiati.

Narciso era stato coinvolto nel marzo 2011 nell’omicidio di Gianluca Tizzano, avvenuto la mattina della festa patronale, in piazza Nigri, nel Quartiere Settecentesco, a Foggia. Lo stesso però è stato assolto nel secondo grado di giudizio dai giudici della Corte D’Appello di Bari. Sorvegliato speciale, Narciso vantava con la vittima contatti con la criminalità organizzata locale, dettaglio ancora al vaglio degli inquirenti. Quest’ultimo, sentitosi braccato alla polizia, ha iniziato a pedinare gli agenti della squadra mobile di Foggia nella speranza - disattesa - di poter anticipare le loro mosse.

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