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Cronaca

Preso il killer di Dedda: vicino al clan Moretti, è stato bloccato durante il funerale di Rodolfo Bruno

Rocco Dedda era stato ucciso il 23 gennaio 2016 davanti alla compagna e al figlio di quattro anni. Arrestato Giuseppe Albanese

E’ arrestato dopo un funerale, uno dei due killer di Rocco Dedda. In particolare, al termine del funerale di Rodolfo Bruno, esponente di rilievo della batteria Moretti-Pellegrino-Lanza ucciso a Foggia la scorsa settimana. La polizia sapeva che Giuseppe Albanese, ritenuto dagli inquirenti “pericoloso killer della batteria criminale dei Moretti-Pellegrino-Lanza”, in qualche modo sarebbe stato presente al rito funebre.

Omicidio: le immagini video

Intuizione giusta, che ha permesso agli agenti della squadra mobile di Foggia e del Servizio Centrale Operativo di sottoporre a fermo per indiziato di delitto Giuseppe Albanese, di 38 anni, indagato per omicidio, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo. Il decreto di fermo è stato emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari; in fase di convalida, il gip ha riconosciuto l’aggravante dell’aver agito con metodo mafioso.

Albanese è accusato di essere uno dei due killer che nel pomeriggio del 23 gennaio del 2016, uccisero Rocco Dedda, di 47 anni appartenente all’opposta fazione dei Sinesi-Francavilla. L’uomo fu freddato con quattro colpi di pistola sull’uscio di casa (nell’abitazione di via Capitanata, in quel momento, vi era anche la compagna dell’uomo, e il figlio della coppia di appena 4 anni) nell’ambito della cosiddetta ‘ottava guerra di mafia’ combattuta dalle batterie della Società Foggiana, che in quel periodo contò numerosi agguati, tra omicidi consumati, tentati o meri avvertimenti.

Le indagini sono state realizzate sulla base di aggiornatissime e sofisticate analisi tecniche che hanno consentito di evidenziare le responsabilità di Albanese come uno dei due killer responsabili dell’omicidio. In pratica, sono state confrontate conversazioni e messaggi telefonici, tabulati, dati di posizionamento, immagini di telecamere, mettendo in relazione fra loro migliaia di dati, che - opportunamente ricomposti - hanno dato un quadro chiaro delle fasi esecutive del delitto e di far luce sulle dinamiche criminali e sugli assetti interni alle due compagini. L’inchiesta, peraltro, è stata corroborata, in una seconda fase, anche dalle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, che hanno consolidato il grave quadro indiziario nei suoi confronti. Il fermo di Albanese messo dalla DDA di Bari è stato convalidato dal gip di Foggia, che ha emesso, il 26 novembre, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Telecamere inquadrano i killer di Dedda

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