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Cronaca

Foggia, 80enne segregata in casa dal figlio senza cibo né gas: “salvata” da un esposto anonimo

L'uomo, di 50 anni, aveva privato la donna della pensione e la costringeva a vivere in uno stato generalizzato di miseria, vittima di continue percosse e lesioni, anche gravi

“E’ tutta colpa di Monti, della crisi e delle tasse del Governo”. Così un uomo di 50 anni si giustificava agli occhi dell’anziana madre che, nonostante godesse di una dignitosa pensione da ex impiegata statale, era ridotta ormai in miseria, senza gas e senza cibo. Una situazione troppo evidente per passare inosservata, troppo grave per essere taciuta. Così qualcuno ha avuto il coraggio di mettere nero su bianco i propri timori e di inoltrarli sotto forma di esposto anonimo in questura, permettendo agli agenti della squadra mobile di avviare le relative indagini e fare luce su quanto quotidianamente avveniva all’interno di un appartamento foggiano, tra una madre ottantenne, vedova da tempo, e il figlio 50enne, separato e al momento senza lavoro.

Secondo quanto accertato dagli inquirenti, da tempo la donna viveva segregata in casa, senza gas e senza luce perché, da otto mesi ormai, il figlio - che gestiva in toto la sua pensione - non intendeva provvedere al pagamento delle relative bollette, costringendo l’anziana madre a vivere senza riscaldamento o acqua calda e senza la possibilità di prepararsi pasti caldi. Da quattro mesi, viveva al buio, con gli avvolgibili delle finestre sempre calati e senza avere contatti con altre persone.

Nel giro di pochi mesi, la donna aveva perso circa 40 kg perché - senza gas, appunto - era costretta a consumare sia a pranzo che a cena, solo pasti freddi come pane e pomodoro, e mostrava segni evidenti di percosse e lesioni. Secondo quanto accertato dagli uomini della mobile foggiana, infatti, l’uomo era solito picchiare la madre con il bastone che la stessa usava per deambulare: in questo modo le aveva provocato numerose e profonde ecchimosi al volto, al torace e agli arti e altrettante fratture costali.

La condizione di assoluta vessazione - sia fisica che psicologica, al limite della crudeltà - in cui il figlio aveva ridotto l’ottantenne è stata poi appurata nella visita specialistica effettuata dal medico legale che ha riscontrato le lesioni, anche gravi, patite dalla donna e dei segni al collo compatibili con un tentativo di strangolamento. Già in passato, ovvero poco più di tre anni fa, l’uomo era stato arrestato per maltrattamenti nei confronti dell’anziana donna, ma era stato scarcerato dopo un anno perché la stessa aveva ritirato la denuncia.

Ieri, il 50enne è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile di Foggia: dovrà rispondere di maltrattamento e lesioni nei confronti della madre; quest’ultima, invece, è stata accompagnata in una struttura protetta dove sarà assistita da personale sanitario di concerto con i servizi sociali del comune di Foggia.

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