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Giovedì, 25 Aprile 2024

Cinque rapine in due mesi, tre nello stesso bar-tabacchi: rapinatore seriale incastrato da un tatuaggio sul braccio

Arrestato 34enne foggiano, arrestato oggi dalla polizia a seguito delle indagini coordinate e dirette dalla Procura dauna. Le rapine sono state consumate tutte nel periodo tra settembre e ottobre 2020

Cinque rapine in due mesi. E' quanto attribuiscono gli agenti della squadra mobile di Foggia a carico di un 34enne foggiano, arrestato oggi a seguito delle indagini coordinate e dirette dalla Procura dauna.

L'uomo, con precedenti di polizia per reati inerenti la detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, è  gravemente indiziato di aver commesso-  nel periodo ricompreso tra settembre ed ottobre 2020 - cinque rapine ai danni di altrettanti esercizi commerciali cittadini.

Nella perpetrazione dei reati, l’indagato si è contraddistinto per il modus operandi: le rapine sono state commesse senza ausilio di complici, utilizzando passamontagna e armi da taglio per minacciare le vittime e muovendosi a bordo di un’autovettura priva di targhe. Il rapinatore, peraltro, dopo aver consumato la prima rapina, ne effettuava subito dopo un’altra.

Così è accaduto il 3 settembre quando, in meno di un’ora, ha preso di mira due bar tabacchi, di cui uno sito in Viale Ofanto e l’altro lungo la circonvallazione S.S. 763. Qualche giorno dopo, il 14 settembre, il rapinatore ha agito dapprima nei confronti di una rosticceria sita in Viale Ofanto e, subito dopo in danno dello stesso bar tabacchi sito sulla circonvallazione precedentemente rapinato. Come se non bastasse, un mese dopo, in data 13 ottobre rapinava, per la terza volta, lo stesso bar tabacchi sito sulla circonvallazione.

Gli investigatori sono giunti alla identificazione del responsabile analizzando i filmati dei diversi sistemi di videosorveglianza attraverso i quali lo stesso è stato individuato per un tatuaggio sull’avambraccio. Ulteriori approfondimenti investigativi hanno consentito di accertare che il rapinatore utilizzava per i suoi spostamenti la propria autovettura alla quale rimuoveva le targhe prima di commettere i delitti.

La complessa attività è stata altresì riscontrata nel corso di una mirata perquisizione, la quale ha permesso di acquisire ulteriori fonti di prova a carico del destinatario della misura cautelare. Innanzi a tutti gli elementi raccolti, l’indagato confessava le proprie responsabilità, ragion per cui nei suoi confronti è stata applicata la misura detentiva meno inflittiva degli arresti domiciliari.

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