Omicidio Desirée, fuga verso Foggia del quarto uomo: si era barricato con un'arma e 11 kg di droga
Catturato Yusif Salia, 32enne originario del Ghana, ritenuto il "quarto uomo" del branco che, nella notte tra il 18 e il 19 ottobre, avrebbe drogato, stuprato e lasciato morire la 16enne Desiré Mariottini, in uno stabile abbandonato a Roma
Si era rifugiato a Borgo Mezzanone, in una delle migliaia di baracche che costituiscono la cosiddetta 'pista', la baraccopoli che sorge nei pressi del Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo della borgata.
Yusif tradotto in carcere: le immagini
E' qui che gli agenti delle squadre mobili di Foggia e Roma, insieme ai colleghi del commissariato di San Lorenzo di Roma e della polizia scientifica hanno stanato Yusif Salia, 32enne originario del Ghana, ritenuto il "quarto uomo" del branco che, nella notte tra il 18 e il 19 ottobre scorsi, avrebbe drogato, stuprato e lasciato morire la 16enne di Cisterna Latina, Desiré Mariottini, all'interno di uno stabile abbandonato nella città Capitale.
Le immagini dell'arresto di Yusif Salia
Salia, è emerso, dopo l'arresto dei tre complici (Brian Minteh di 42 anni, Alinno Chiam di 46 e Mamadou Gara di 28) si sarebbe immediatamente diretto verso Borgo Mezzanone, realtà che conosceva bene essendo stato fino al 2014 un ospite del Cara. Poi, nonostante permessi e documenti scaduti, non ha mai lasciato l'Italia girovagando per il centro-sud Italia. L'uomo è stato braccato all'interno di una baracca, dove si rifugiava da solo, con un "tesoretto" di stupefacenti e una pistola giocattolo.
Desirée, la 16enne violentata e uccisa dal branco
Nel dettaglio, la polizia ha recuperato e sequestro 11 kg di marijuana suddivisi in 50 pacchi, 194 gr di hashish suddivisi in 3 pezzi, due buste di resina per un totale di 122 gr e 4 dosi di metadone. All'arrivo della polizia, l'uomo si è barricato nell'alloggio di fortuna opponendo una strenua resistenza agli operatori di polizia, giunti sul posto seguendo il segnale del suo telefono cellulare.
Dell’operazione è stata informato il pm di turno della Procura di Foggia che ha disposto, per quanto concerne la detenzione ai fini di spaccio di stupefacente, la traduzione dello straniero presso la Casa Circondariale di Foggia. Salia risponderà, in concorso con gli altri tre indagati, dei reati omicidio volontario, violenza sessuale di gruppo e cessione di stupefacenti. Resta da capire chi ha aiutato Salia nella fuga e se, nella borgata foggiana, potesse contare sulla complicità di qualcuno.