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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Motta Montecorvino

Violenze e abusi da parte del patrigno, l'orrore nel borgo foggiano di 700 anime: "I ragazzi manipolati dalla madre lo hanno difeso in tutti i modi"

Il commento della psicologa clinica e forense Ines Panessa che ha collaborato nelle indagini dei carabinieri. Il suo intervento ha fatto sì che numerosi aspetti della vicenda trovassero le loro spiegazioni nei terribili comportamenti agiti da parte di chi doveva occuparsi dei minori

L'orrore avveniva nella piccola Motta Montecorvino, tra le mura domestiche. Per far emergere le condotte di violenza e maltrattamenti di una coppia nei confronti dei figli di lei è stato fondamentale il contributo della psicologa clinica e forense Ines Panessa. 

La notizia è stata resa nota ieri, dagli uomini dell'Arma che, al termine di una articolata e complessa attività di indagine, hanno tratto in arresto una coppia, 29 anni lui 48 lei, ritenuti a vario titolo responsabili dei reati di maltrattamenti in famiglia in concorso, lesioni personali aggravate, atti sessuali con minori.

Nella vicenda dei maltrattamenti è stato di rilevante importanza l'intervento di consulenza e valutazione, nonché di studio e approfondimento, della nota professionista in campo psicologico forense dott.ssa Ines Panessa. Esperta nel campo della valutazione degli abusi e dei maltrattamenti in danno di minori, Panessa rappresenta un cardine importante di numerose indagini condotte dai carabinieri e polizia su delega della Procura locale e sul territorio nazionale.

Il suo intervento nel caso ha fatto sì che numerosi aspetti della vicenda trovassero le loro spiegazioni nei terribili comportamenti agiti da parte di chi, invece, dei minori, se ne dovrebbe occupare. Un'indagine complessa e articolata, che in collaborazione con il capitano Marco Vivaldi e al maresciallo Nicola de Luca, ha permesso alla Procura di emettere le misure nei confronti degli autori di reato. 

Il lavoro della dottoressa Ines Panessa, complesso per sua natura, ha riscontrato numerose difficoltà dovute all'atteggiamento criptico e omertoso dei minori che, manipolati dalla madre e con la stessa allineati, hanno in tutti i modi difeso il compagno. Un lavoro delicatissimo che si è poggiato su aspetti criminologici e psicologico forensi e psicologico investigativi, che ha trovato, grazie anche all'intervento della dottoressa, il suo giusto fine.

"Vicenda particolare e articolata, nella quale diversi fattori di rischio e complesse valutazioni comportamentali, emotive e relazionali, hanno permesso di definire la vicenda e la terribile quotidianità che i minori erano costretti a vivere. È importante - secondo le dichiarazioni della dottoressa Panessa - che si operi un lavoro di rete in cui ognuno di noi può dare il proprio contributo segnalando situazioni di particolare disagio per fare emergere un mondo sommerso nel quale si consumano tali brutalità nelle quali, purtroppo, chi subisce non ha voce. E allora, noi possiamo dar loro voce", conclude. 

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