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Venerdì, 19 Aprile 2024

Micidiale assalto a bancomat, sgominata l'intera banda di 'bombaroli' foggiani: preso il quarto uomo e 'basista' del gruppo

Si tratta di un 35enne di Cerignola, considerato il basista del gruppo. Prima di lui, altri tre soggetti - due di Stornara e uno di Orta Nova - sono finiti in manette, accusati del colpo in danno dello sportello Atm della filiale Bper di Fara San Martino

Micidiale assalto al bancomat di Fara San Martino, preso il quarto uomo della banda di foggiani in trasferta. Si tratta, secondo gli inquirenti, del ‘basista’ del gruppo: l’uomo, Angelo Di Bartolomeo, 35enne di Cerignola,  è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Lanciano. E’ considerato il quarto uomo del gruppo malavitoso che, nella notte del 9 ottobre scorso, fece saltare il bancomat  delle filiale Bper di Fara San Martino, nel Chietino, insieme a tre complici – due di Stornara, l’altro di Orta Nova - tutti già arrestati dai carabinieri frentani.

I militari del Nor hanno svolto degli approfondimenti investigativi in merito all’episodio criminoso, indagini che hanno permesso di raccogliere a carico del predetto dei gravi indizi di colpevolezza scaturiti dall’esito delle analisi del traffico telefonico e telematico  e delle celle di aggancio relativi all’utenza cellulare a lui in uso, dalle quali è stato possibile stabilire con assoluta certezza la sua presenza in loco nonché la ricostruzione della via di fuga.

In particolare, è emerso che il 35enne, già conoscitore della zona poiché in passato ha dimorato in Abruzzo, sfruttando la sua conoscenza del territorio, ha fornito un contributo materiale e morale, accompagnando a distanza con un’altra autovettura, rimasta fuori dall’area dell’obiettivo, gli autori del colpo, mettendo loro a disposizione indicazioni utili per la fuga e per evitare l’individuazione e fungendo da ‘staffetta’ fino a raggiungere la destinazione pugliese.

Il gip del Tribunale di Chieti, nell’applicare la custodia cautelare in carcere, ha evidenziato a carico dell’indagato una spiccata capacita a delinquere, incompatibile con altre forme custodiali meno afflittive, sottolineando come lo stesso sia capace di saper dirigere a distanza le altrui azioni criminose, senza esporsi direttamente in prima linea, per cui anche dal domicilio il rischio di reiterazione non sarebbe escluso, evidenziando la necessità di interrompere ogni eventuale prosecuzione di contatti con altri soggetti appartenenti all’organizzazione al fine di ostacolare ogni possibilità di ricostituzione di altri gruppi criminosi provenienti dal medesimo contesto ambientale. L’arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale di Foggia, a disposizione dell’autorità giudiziaria teatina.

Il fatto, lo ricordiamo, risale al 9 ottobre scorso e i malviventi fuggirono a mani vuote dopo aver fatto esplodere la filiale Bper di Fara San Martino. Nel cuore della notte infatti, tra il venerdì ed il sabato, un improvviso boato aveva spezzato il sonno degli abitanti del piccolo centro abruzzese alle falde del versante orientale della Majella. Alcuni, nonostante impauriti dallo scoppio,  erano riusciti ad affacciarsi alle finestre delle abitazioni limitrofe ed a rilevare alcuni importanti particolari. Qualcuno, infatti, dalla fitta coltre di fumo che si era sparsa nell’aria era riuscito ad intravedere almeno tre persone che si allontanavano in fretta e furia, a tutta velocità,  a bordo di una Fiat Panda di colore bianco riuscendo anche a girare un breve filmato.

Nel caso in questione, la violenza dell’esplosione ha sortito l’effetto di mettere in fuga i malviventi, che non sono riusciti a portare via nulla, mentre uno di loro, rimasto ferito al fianco da una scheggia metallica, circa un’ora dopo è stato scaricato dai complici al pronto soccorso dell’ospedale di Vasto dove è stato ricoverato, sottoposto ad un’operazione chirurgica e trattenuto per circa una settimana prima di essere dimesso. I militari, partendo da quel breve video girato da un residente con il cellulare, hanno ripercorso - centimetro per centimetro - tutte le possibili vie di fuga, acquisendo e visionando tutte le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti sul posto, sia in prossimità delle abitazioni private sia lungo la strada provinciale che, passando per Altino, conduce alla fondovalle del Sangro, comparandole con  quelle  fornite del sistema di video sorveglianza del predetto Istituto di credito che immortalavano le fattezze fisiche e  gli indumenti indossati dai malviventi intenti ad armeggiare presso il bancomat.

Altri video sono stati estrapolati dal sistema a circuito chiuso presente presso il pronto soccorso dell’ospedale di Vasto grazie ai quali, nell’immediatezza, i carabinieri sono riusciti ad individuare il veicolo “pulito” in uso agli autori del reato e ad estrarre le immagini di tutti gli occupanti del mezzo, impegnati ad accompagnare il complice in ospedale. La costante sinergia operativa avviata con i colleghi della Compagnia di Cerignola, ha permesso quindi di rintracciare in terra pugliese il reale utilizzatore del veicolo ‘pulito’ il quale, sottoposto a perquisizione  veniva trovato  in possesso di alcune banconote da 50 euro macchiate da inchiostro azzurro, verosimilmente provenienti da altro analogo colpo, nonché dei documenti del complice ricoverato all’ospedale di Vasto ed anche di una pistola semiautomatica.  Nell’autovettura in suo uso, invece, sono stati ritrovati anche guanti in stoffa e gomma  ed alcuni indumenti appartenenti all’amico ferito. L’attenta analisi dei filmati acquisiti, nonché le dichiarazioni raccolte da alcuni importanti testimoni,  ha portato quindi i militari ad identificare con certezza tutti e tre i partecipanti al “raid”, riconosciuti sia per le fattezze fisiche che in seguito alla comparazione con gli indumenti indossati quella notte, rinvenuti a bordo dei due veicoli utilizzati. La Fiat Panda bianca utilizzata per la fuga, infatti, è stata rinvenuta  il giorno dopo  in territorio di Altino con importanti tracce ed elementi riconducibili agli autori del colpo.

Alla luce di quanto raccolto dagli inquirenti, la Procura di Chieti, aveva avanzato, all’epoca dei fatti, la richiesta di custodia cautelare nei confronti di Carlo Grossi 32enne di Stornara (il ferito), Girolamo Rondella 35enne di Stornara e Sabri Yermani 29enne di Orta Nova, indagati,  in concorso tra loro, di fabbricazione e detenzione di materiale esplosivo e furto aggravato continuato. Il giudice per le indagini preliminari, concordando appieno le risultanze investigative prodotte dai militari operanti, ha emesso apposita ordinanza  di custodia cautelare per i tre indagati (1 in carcere e 2 ai domiciliari) riconoscendo la necessità di fronteggiare una grave e attuale pericolosità sociale dei soggetti, i quali potrebbero anche ricostituire il gruppo armato, sicuramente insìto in una organizzazione professionale  di mezzi finalizzata a raggiungere obiettivi remunerativi al costo di ingentissimi danni collaterali, ed evidenziando anche le allarmanti modalità della condotta che devono essere state necessariamente progettate da tutti i concorrenti, stante la cura dei dettagli (scelta obiettivo, orario, furto dell’auto, preparazione e piazzamento dell’esplosivo, fuga e cambio dell’automobile).

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