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Cronaca San Giovanni Rotondo

Arrestato caporale: sfruttava i lavoratori obbligandoli a viaggiare con lui e a corrispondergli del denaro

Il liberiano di 36 anni è stato fermato in un fondo agricolo di San Giovanni Rotondo in ‘Contrada Quattrocarri’ mentre trasportava sette lavoratori. Denunciato per favoreggiamento un imprenditore agricolo

I carabinieri della Stazione di San Marco in Lamis, unitamente a personale dello Spesal Asl Foggia, nella mattinata del 18 dicembre scorso, a seguito di un lungo e predisposto servizio di osservazione controllo e pedinamento protrattosi per oltre dieci giorni nelle campagne del Tavoliere al confine con i territori garganici, allo scopo di bloccare il dilagante fenomeno del ‘Caporalato’ che attanaglia l’intera Capitanata, costringendo lavoratori stranieri, in forte stato di bisogno, a lavorare  in condizioni precarie ed assolutamente senza i minimi requisiti previsti dalla normativa di settore, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, Suleman Tare, liberiano di 36 anni domiciliato all’interno del ‘Gran Ghetto’ e ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, nonché di ricettazione.

Quella mattina i militari dell’Arma hanno intercettato un furgone fatiscente, privo di copertura assicurativa e con telaio punzonato, utilizzato quotidianamente per il trasporto di sette lavoratori extracomunitari di origine africana. L’ispezione del mezzo, bloccato al termine di un lungo pedinamento terminato in un fondo agricolo di San Giovanni Rotondo in ‘Contrada Quattrocarri’, ha consentito di accertare quanto detto e di interagire con i cittadini stranieri, la maggior parte sprovvisti di regolare contratto di lavoro, impegnati nella raccolta delle olive.

Dagli accertamenti effettuati è apparso chiaramente che l’arrestato avesse soggiogato gli altri lavoratori (dei quali si accertava l’assoluto stato di bisogno dovuto al fatto che gli stessi vivono all’interno del ghetto in baracche prive di fornitura di acqua luce e gas, nonché di servizi igienici), i quali ricevevano il salario non conforme ai contratti collettivi nazionali, dal “caporale” e non dal datore di lavoro; inoltre, erano costretti a dover fornire una percentuale giornaliera, sottratta direttamente dal Tare per pagare il trasporto.

Gli stessi erano poi obbligati ad arrivare sul luogo di lavoro obbligatoriamente con il mezzo guidato da quest’ultimo, che è stato sottoposto a sequestro penale. Al termine degli accertamenti, al datore di lavoro sono state comminate sanzioni pecuniarie in materia di sicurezza sul lavoro per un totale di circa 15mila euro. Lo stesso veniva deferito in Stato di libertà per il reato di ‘favoreggiamento personale’. L’arrestato è stato associato presso la casa circondariale di Foggia.

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