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Cronaca Cerignola

Si innamora di uomo sposato, minaccia e picchia moglie: "Farò tuo marito vedovo"

Per il fatto, i carabinieri hanno arrestato Annamaria Diciomma, di 38 anni, bloccata mentre stava aggredendo - con inaudita violenza - la sua vittima, un'altra donna di 34 anni

+ Aggiornamento importante +

Il 19 maggio 2016 il Giudice Monocratico Carlo Protano, ha assolto la donna perché il fatto non sussiste.

I fatti precedentemente contestati

Una donna che perseguita e minaccia un’altra donna per indurre quest’ultima a lasciarle “campo libero” con il proprio marito. E’ una storia di stalking al contrario quella registrata dai carabinieri della compagnia di Cerignola, nel centro ofantino. Una vicenda, anche piuttosto intricata, che - stando alle indagini dei militari - andava avanti da più di un anno. Dodici mesi scanditi da persecuzioni psicologiche, controllo ossessivo tramite utenze telefoniche, minacce di morte ed infine anche lesioni.

Per il fatto, i carabinieri hanno arrestato Annamaria Diciomma, cerignolana di 38 anni, bloccata durante un servizio di controllo del territorio mentre stava aggredendo - con inaudita violenza - la sua vittima, un’altra donna di 34 anni. La malcapitata era a bordo della sua Ford Focus quando è stata raggiunta dalla sua “rivale” e costretta a scendere. A quel punto, la 38enne ha afferrato la donna per i capelli sbattendole ripetutamente il capo sul cofano dell’auto e all’interno della portiera. E’ accaduto tutto in pieno centro e in soccorso della vittima è giunto, per una pura casualità, il compagno dell’indagata.

Le successive indagini dei militari hanno permesso poi di ricostruire l’intera vicenda: la donna aveva aggredito la 34enne perché ritenuta “di intralcio nella fantomatica relazione amorosa che la Diciomma voleva instaurare con il marito di quest’ultima”. Il calvario di persecuzioni vissuta dalla vittima aveva inizio più di un anno fa. Il primo contatto è avvenuto mentre la malcapitata stava portando i figli al parco: una voce femminile le annunciava al telefono che ben presto “avrebbe reso suo marito vedovo” e, terminata la comunicazione, si è trovata faccia a faccia con la sua aguzzina.

La stessa, proprio in quel parco, aveva conosciuto il marito della vittima, avendo figli coetanei che si intrattenevano nello stesso luogo. Da quel momento, si era infatuata di quell’uomo (che si ritiene estraneo alla vicenda e vittima egli stesso) ed aveva iniziato a pedinare i coniugi e a presentarsi sotto casa loro, all’uscita della scuola e addirittura nello stesso stabilimento balneare, chiedendo l’ombrellone attiguo a quello della coppia.

I due sono stati costretti a cambiare ben tre utenze telefoniche e modificare giornalmente i percorsi per andare a lavoro, oltre che sorvegliare i figli a vista perché, con il passare del tempo, le esplicite minacce di morte si erano estese anche a loro. L’ultima aggressione, prima dell’arresto, qualche giorno fa, in pieno centro cittadino. La donna è stata associata al carcere di Foggia, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Dovrà rispondere di stalking e lesioni personali.

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