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Cronaca Croci / Via San Severo

Prima il furto di materiali, poi le richieste estorsive: azienda denuncia, un arresto

Vittima dell'accaduto è una azienda parmense impegnata in subappalto nella bonifica di una ex area Eni, in via San Severo. Totale la collaborazione fornita alla polizia, che è riuscita ad arrestare il foggiano Aldo Pesante

Prima un ingente furto di materiali e macchinari aziendali, poi una serie di contatti ruvidi, minacce velate e richieste di denaro. Così una ditta parmense, operante in subappalto a Foggia e impegnata ad effettuare lavori di bonifica presso una ex area Eni in via San Severo, ha rischiato di entrare nella spirale del racket delle estorsioni.

I fatti risalgono al periodo tra aprile e maggio di quest’anno, ma nemmeno un centesimo di quanto richiesto è stato versato dalle vittime della tentata estorsione, che già dopo il primo contatto (gli inquirenti ne hanno accertati cinque) hanno denunciato l’accaduto alla polizia. Per il fatto, gli agenti della squadra mobile di Foggia, nell’ambito di una attività coordinata dalla procura di Foggia, hanno arrestato il 49enne foggiano Aldo Pesante, con precedenti per reati contro il patrimonio. Dovrà rispondere di tentata estorsione e ricettazione.

Per il buon esito dell’attività, si è dimostrata fondamentale la collaborazione dell’impresa taglieggiata. Acquisite le informazioni, la polizia ha potuto quindi ricostruire l’accaduto: l’azienda ha avuto il suo “benvenuto” in città con un furto di materiali e macchinari aziendali per un valore di circa 30mila euro. Dopo questo episodio, vari responsabili dell’azienda in subappalto sono stati avvicinati da un uomo, identificato poi come Aldo Pesante.

“Il materiale rubato è finito nelle mani sbagliate” avrebbe riferito loro, lasciando intendere che per la restituzione dei mezzi avrebbe dovuto pagare almeno la metà del loro valore. Le singole richieste di denaro oscillavano dalle 200 alle 500 euro, ma non c’è mai stata alcuna dazione di denaro. “Ancora una volta - ha chiosato Roberto Pititto, a capo della mobile foggiana - la collaborazione delle vittime si è rivelata importantissima. Il nostro appello continua ad essere quello di denunciare e collaborare”.

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