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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Torremaggiore

Cooperative 'fantasma' per truffare fisco e Inps, poi reinvestivano i proventi per accrescere il patrimonio: 5 arresti

Fatture false e assunzioni solo sulla carta per frodare il fisco e percepire indebitamente indennità di disoccupazione. Eseguiti sequestri a 'sei zeri'

Smantellata una complessa associazione a delinquere che, attraverso la collaborazione di ‘colletti bianchi’ riusciva a frodare da una parte il fisco, dall’altra l’istituto nazionale per la previdenza sociale. Tutto ciò, reinvestendo i proventi illeciti in immobili e società, per accrescere il proprio patrimonio.

E’ quanto accertato da carabinieri e guardia di finanza che, con il coordinamento della Procura di Foggia, all’alba di oggi, hanno eseguito cinque misure cautelari in carcere ed eseguito sequestri patrimoniali a sei zeri. Al centro della complessa indagine, vi è la società ‘Ricicla Srl’ di Torremaggiore, che ha avuto anche rapporti con enti pubblici locali e che fa capo a due degli indagati, i fratelli Giovanni e Domenico Putignano. Attorno a questa società, sottolineano gli inquirenti, sono state create tre cooperative di lavoro ‘fantasma’: non hanno una sede fisica e di fatto non hanno mai operato.

VIDEO | Le immagini del blitz

Per gli inquirenti, quindi, si tratta di cooperative-cartiere, utili cioè solo ad emettere documenti fiscali e fatture fasulle, che venivano scaricate da ‘Ricicla’, con relativo guadagno. Inoltre, le stesse 'scatole vuote' venivano utilizzate per assumere personale (fino a 74 i casi accertati), "tutti soggetti vicini ai Putignano, amici e parenti che di fatto non hanno mai lavorato ma che, scaduto il breve contratto di 3 mesi proposto", sottolineano in conferenza stampa, "intascavano l’indennità di disoccupazione dall’Inps". Di questa, una parte veniva girata ai Putignano (che però non versavano alcun tipo di contributo o indennità). Tutti i proventi, poi venivano autoriciclati attraverso un seconda società attraverso la quale acquistavano immobili e beni, oggi sequestrati.

L’intero ‘castello’ è stato scoperto nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Giuseppe Anastasio, a San Severo, nel febbraio 2017 di quelle sulla scomparsa di Matteo Masullo, 30enne scomparso da Torremaggiore nello stesso anno e mai più ritrovato. Un caso di presunta lupara bianca. Dalle intercettazioni, quindi, sono emersi dettaglirelativi alle attività della società dei Putignano, che ne hanno dimostrato l'evidente sproporzione tra redditi percepiti e stile di vita. L’ingegnoso sistema ha permesso al gruppo di truffare l’Inps per circa 500mila euro e di produrre fatture per operazioni inesistenti per circa 2milioni di euro; 750mila euro, invece, è l’ammontare dell’evasione di imposta (tra IVA e IRES).

Per il fatto, risultano destinatari della misura cautelare in carcere i fratelli Giovanni (ancora attivamente ricercato) e Domenico Putignano, di Torremaggiore; Maurizio Granchelli, di Lucera, Nicola Paradiso e Michele Rubino entrambi di Torremaggiore. Rispondono a vario titolo dei reati di associazione a delinquere, truffa aggravata, autoriciclaggio ed emissione ed utilizzo di fatture false. L'operazione, messa a segno dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza Foggia e del Nucleo Investigativo Carabinieri Foggia, ha permesso di sequestrare 16 immobili (tra appartamenti, box e locali) siti in Pescara, Rodi garganico, Torremaggiore e San Paolo di Civitate, per un valore complessivo di € 1.100.000, oltre a polizze assicurative e fideiussorie, conti correnti (in fase di quantificazione), 3 società utilizzate per il compimento dei reati e due veicoli (un autocarro e un motociclo). Per quanto attiene invece la società ‘Ricicla’ è stato nominato un amministratore giudiziario che ne seguirà il corso.

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