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Cronaca San Severo

Droga da ingoiare per passarla liscia, si lamentavano con le forze dell'ordine: "Con le bombe che ci sono pensano alla droga"

L’attività di indagine condotta dal nucleo operativo e radiomobile della compagnia, ha permesso di individuare una sorta di market della droga, ossia una saletta realizzata abusivamente all’interno di uno stabile di edilizia popolare, controllata h24 da videocamere e persone complici

Sempre nell’ambito dell’operazione denominata ‘Macchia bianca’, a San Severo, sono stati eseguiti tre arresti ai domiciliari a carico di tre persone indagate a vario titolo dei reati di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, continuata e in concorso, commessi nel periodo compreso tra gennaio e marzo 2021

L’attività di indagine condotta dal nucleo operativo e radiomobile della compagnia, ha permesso di individuare una sorta di market della droga, ossia una saletta realizzata abusivamente all’interno di uno stabile di edilizia popolare, controllata h24 da videocamere e persone complici. Il luogo, impervio e di difficile controllo, era stato ben studiato, sicché gli indagati si sarebbero potuti muoversi agevolmente senza preoccuparsi di poter essere scoperti. Il locale destinato alla vendita era stato trasformato in un vero e proprio minimarket della droga, tant’è che vi era un ripiano sul quale i clienti potevano scegliere la sostanza stupefacente di cui avevano bisogno: cocaina, marijuana e hashish.

È stato disposto dal gip, in accoglimento della richiesta del pm, anche il sequestro della saletta utilizzata per l’attività di spaccio. Le indagini hanno consentito di individuare anche i canali di approvvigionamento, localizzati sempre nell’hinterland sanseverese. Grazie a servizi di osservazione, controllo e pedinamento, alle attività di intercettazione (telefoniche e ambientali) sono stati effettuati diversi arresti in flagranza con sequestro di sostanze stupefacenti di modica quantità: nel corso dell’indagine sono stati sequestrati circa 6 grammi di cocaina, 5 grammi di marijuana, 5 grammi di hashish.

Nel corso delle attività tecniche condotte dai militari sono emersi anche i vari escamotage adottati dagli acquirenti per evitare il sequestro della sostanza in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine. In particolare, in alcune occasioni veniva richiesto un confezionamento accurato della sostanza acquistata in modo da poterla ingoiare in caso di controllo.

Il linguaggio utilizzato nel corso delle conversazioni intercettate, talvolta era criptico, altre volte invece assai chiaro. Addirittura, in una circostanza, si lamentavano per i troppi controlli effettuati dalle forze dell’ordine, ritenendo che una così importante “pressione” sarebbe stata più giustificata nei confronti di coloro che piazzavano bombe a ridosso di attività commerciali e non nei riguardi di chi si occupava di droga.

Per evitare di essere sorpresi dalle forze dell’ordine avevano adottato il sistema delle “vedette” (sia spacciatori che fidati acquirenti), ma avevano anche il supporto di un sistema tecnologico di videocamere perimetrali e citofoni, utili per controllare gli accessi alla zona. Il sistema permetteva agli indagati di giocare d’anticipo sulle forze dell’ordine. Infatti, nelle occasioni in cui i militari dell’arma sono riusciti ad entrare negli stabili in parola, non sono riusciti a riscontrare pienamente l’attività di spaccio perché i sodali erano riusciti a disfarsene anticipatamente. 

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