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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cerignola

Rapinarono tir, ma si schiantarono durante la fuga: incastrati dal dna e arrestati

Questa mattina, il blitz dei carabinieri che hanno arrestato, a vario titolo, Giambattista Pelullo di 27 anni, Giuseppe Lanza di 21, e di Francesco e Mario Pelullo, rispettivamente di 40 e 63 anni

Da una parte c’è il riconoscimento genetico, tracce e profili ricavati da reperti biologici, passamontagna e mozziconi di sigarette recuperati in auto; dall’altra le risultanze dell’attività investigativa dei carabinieri del comando provinciale di Foggia. Tutti dati che incastrano cinque cerignolani, ritenuti responsabili, a vario titolo, di rapina aggravata, sequestro di persona, detenzione e porto illegale di armi e ricettazione in riferimento ad un assalto-rapina a tir, avvenuto nel centro ofantino nel novembre del 2012.

Questa mattina, il blitz dei militari del comando provinciale di Foggia, che hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Foggia nei confronti di Giambattista Pelullo di 27 anni, Giuseppe Lanza di 21, e di Francesco e Mario Pelullo, rispettivamente di 40 e 63 anni. I primi tre sono gravemente indiziati dei reati di rapina aggravata, sequestro di persona e porto e detenzione illegale di armi in concorso, mentre il più anziano del gruppo del reato di ricettazione. Manca all’appello una quinta persona, ancora ricercata.

Il fatto risale alla notte tra il 4 ed il 5 novembre del 2012. Un autotrasportatore in viaggio in direzione Caserta è stato bloccato alla periferia di Cerignola da quattro uomini a bordo di una Fiat Croma di colore nero. I quattro, tutti con il volto coperto da passamontagna ed armati di pistole e fucili, hanno malmenato il conducente del mezzo e, dietro la minaccia delle armi, lo hanno costretto ad abbandonare il mezzo e a salire sull’autovettura.

Lo hanno fatto sdraiare sui sedili posteriori con un membro della banda che gli puntava una pistola alla tempia. Il commando ha quindi portato il tir nei pressi di un caseggiato rurale dove, con tutta calma, ha riposto la merce del valore commerciale di oltre 100mila euro. Le operazioni di trasbordo dei bancali sono durate circa due ore e mezza; dopodiché i rapinatori hanno deciso di rilasciare l’autotrasportatore, abbandonando il tir nei pressi dello scalo ferroviario di Candela.

Sembrava essere andato tutto secondo i piani ma, lungo la via del ritorno, la Fiat Croma utilizzata per il colpo si è letteralmente schiantata contro la recinzione di una casa privata, sulla provinciale 95. A dare l’allarme dell’accaduto, direttamente ai militari, è stata una persona che aveva assistito al grave incidente, costringendo i quattro a fuggire, a piedi, lasciando l’auto a disposizione dei militari per i rilievi del caso.

FOTO | Assaltarono e rapinarono tir a Cerignola: arrestati

La stessa, infatti, è stata sottoposta ad accurati rilievi tecnici che hanno permesso di repertare varie tracce di materiale biologico, i passamontagna, una pistola beretta calibro 9 con matricola abrasa ed un grosso inibitore di frequenze. Due dei rapinatori sono stati identificati subito dai militari perchè, dopo l’incidente, si sono recati al pronto soccorso per medicare le ferite riportate nell’incidente, sostenendo di essersi “infortunati sul lavoro”.

Nel frattempo, i militari hanno recuperato, in una masseria in agro di Cerignola, tutti i bancali della merce diretta a Caserta, accertando che l’immobile era in uso a Mario Pelullo, nella cui auto privata custodiva chiavi  del portone d’ingresso del caseggiato. In quella circostanza vi era anche il figlio Giovanbattista, che mostrava ancora le ferite procurate nell’incidente stradale. La successiva perquisizione all’interno della loro abitazione ha permesso, in ultimo, di recuperare quattro cartucce calibro 9 ed una cartuccia calibro 38, compatibili con il munizionamento della pistola rinvenuta all’interno della Fiat Croma incidentata.

RAPINANO TIR E SI SCHIANTANO, IL VIDEO

I successivi accertamenti biologici comparativi sui reperti e sulle tracce isolate nell’auto hanno poi dato esito positivo: il profilo genetico estrapolato da un cappellino rinvenuto nella Fiat Croma è quello di Giovambattista Pelullo e la traccia biologica rinvenuta sul sedile posteriore sinistro della stessa vettura ha un profilo corrispondente a quello del quinto soggetto ancora da arrestare.

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