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Cronaca Manfredonia

Lite in un residence, i carabinieri fermano un uomo. Ma il cognato interviene e li aggredisce: due arresti

E’ accaduto in località Scalo dei Saraceni. I militari, intervenuti per arrestare l’autore di un pestaggio, hanno dovuto subire prima le resistenze dell’uomo, poi la ferma opposizione del cognato e di altri parenti

I Carabinieri della Compagnia di Manfredonia hanno tratto in arresto il 25enne Fabio Di Canio e il 38enne Saverio Patete, entrambi censurati di Foggia, resisi responsabili di resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale in concorso.

Nella scorsa tarda serata, su segnalazione della Centrale Operativa della Compagnia di Manfredonia, una pattuglia in servizio di prevenzione della Stazione Carabinieri di Zapponeta, è intervenuta presso un Residence in località Scalo dei Saraceni, dove era stata segnalata una lite tra vicini. Giunti sul posto, i Carabinieri si sono trovati di fronte ad un folto gruppo di persone, circa una cinquantina, sia uomini che donne, di diverse età, che discutevano animatamente tra di loro, avvicinandosi quindi per capire cosa fosse accaduto. I militari hanno così appreso che poco prima vi era stato un diverbio, scaturito per futili motivi, al culmine del quale un ragazzo era stato malmenato da alcuni individui, che erano poi entrati in una palazzina lì vicino. Mentre veniva spiegato l’accaduto, dalla palazzina indicata è sopraggiunto un ragazzo, successivamente identificata in Fabio Di Canio, che subito alcuni presenti indicavano ai militari come l’autore del pestaggio da cui aveva avuto origine l’intervento. I militari hanno quindi immediatamente chiesto i documenti all’uomo per poterlo generalizzare, richiesta alla quale lo stesso, per più volte, si è opposto, voltandosi di spalle e cercando di raggiungere nuovamente la propria abitazione.

Al terzo tentativo, al fine di evitare che l’uomo si dileguasse, un militare ha invano cercato di trattenerlo per un braccio, intimando nuovamente l’esibizione dei documenti di riconoscimento, ma questi, con improvvisa irruenza, si è voltato di scatto respingendo con forza il Carabiniere, facendogli anche perdere l'equilibrio. Approfittando del momento di favore, il giovane è quindi riuscito a ritornare nella palazzina, inseguito però dal militare. A questo punto, visto il degenerare della situazione, che nel contempo aveva attirato anche un altro folto numero di curiosi, è stata fatta intervenire una seconda pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Manfredonia il cui equipaggio, unitamente ai primi colleghi intervenuti, ha raggiunto il terrazzo dal quale Di Canio stava tentando la fuga. Così raggiunto, l'esagitato ha preso a dimenarsi con le braccia, nel tentativo di liberarsi, colpendo ripetutamente i Carabinieri. Una volta bloccatolo, nel riportarlo all'esterno, i Carabinieri sono stati raggiunti al portone d’ingresso del palazzo da altri sei o sette giovani, parenti dell’uomo, che si sono fisicamente opposti al loro passaggio, circondandoli e trattenendoli. Nella circostanza un Carabiniere è stato afferrato al collo da Saverio Patete, cognato di Di Canio, che, al termine di una colluttazione con il militare, è stato anch'egli bloccato e immobilizzato. I due sono quindi stati portati al Comando della Compagnia di Manfredonia.

Al termine delle formalità quindi, per i due uomini, già gravati da precedenti penali, sono scattati l’arresto per concorso in resistenza e lesioni personali dolose a Pubblico Ufficiale, e la successiva traduzione presso il carcere di Foggia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

I due Carabinieri aggrediti, invece, sono stati accompagnati presso il locale Pronto Soccorso dove, medicati, sono entrambi stati giudicati guaribili in cinque giorni.

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