Prima la bomba sotto casa, poi le richieste estorsive al farmacista: due arresti
Il grave episodio a Poggio Imperiale. In manette Luigi Nardella, di 45 anni e Christian Angelo Renzulli di 36, accusati di concorso aggravato in danneggiamento, detenzione e porto di materiale esplosivo e tentata estorsione
Prima l’esplosione di una bomba sotto casa, poi le continue richieste di denaro. Tutte richieste estorsive velate di minacce giunte in forma anonima al telefono: la prima richiesta, la più esosa (200mila euro); poi, nel corso di un mese e mezzo, il “contributo” richiesto è sceso a 30mila euro.
Denaro mai consegnato dalla vittima ai suoi aguzzini. E’ quanto scoperto a Poggio Imperiale dai carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della compagnia di San Severo che, per il fatto, hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale del riesame di Bari su richiesta della Procura della Repubblica di Foggia, due soggetti originari di San Severo - Luigi Nardella, di 45 anni e Christian Angelo Renzulli di 36 - accusati dei reati di concorso aggravato in danneggiamento, detenzione e porto di materiale esplosivo e tentata estorsione.
Vittima dell’accaduto è un cinquantenne del posto, titolare della farmacia del paese. L’episodio risale al 19 maggio scorso, quando nel cuore della notte il piccolo centro fu svegliato dal boato dell’esplosione. L’ordigno, collocato ai piedi del portone dell’abitazione del farmacista, aveva danneggiato anche gli infissi di alcune abitazioni adiacenti a quella della vittima. Immediate le indagini dei carabinieri per individuare gli autori del gesto ed è subito emerso che l’esplosione era finalizzata ad una richiesta estorsiva.
Le indagini si sono mostrate particolarmente complesse e articolate per via delle cautele adottate dai due uomini: quest’ultimi infatti non si sono mai presentati personalmente dalla vittima per formulare le richieste di denaro e i vari contatti telefonici avvenivano da cabine telefoniche sempre diverse, dislocate anche fuori provincia. Ciononostante, i militari sono riusciti ad individuare le varie località da cui erano partite le telefonate estorsive e grazie ad alcune immagini estrapolate da sistemi di videosorveglianza, sono riusciti a risalire all’identità dei due soggetti, con precedenti per reati contro il patrimonio.