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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Stornara

Coltivavano la “maria” tra le sterpaglie: 1000 piantine in un ettaro, 6 persone arrestate

La piantagione è stata individuata dai carabinieri in località "Contessa" tra Stornara e Cerignola. Sei persone sono state arrestate per concorso in produzione di sostanze stupefacenti

Mille piante di marijuana che crescevano rigogliose in un fondo agricolo in località “Contessa”, in agro di Stornara e a metà strada tra il comune dei cinque reali siti e Cerignola. E’ quanto scoperto dai carabinieri della compagnia di Cerignola che, per il fatto, hanno arrestato sei persone, tre delle quali originarie di Gragnano, nel Napoletano, e due fratelli polacchi.

Un serpentone di piante, alte già più di un metro, occultato alla vista da sterpaglie e incolto che rendevano, di fatto, la piantagione invisibile sia dalla strada che dai campi confinanti. Superata la “cornice” di incolto, al centro del terreno – un fazzoletto di circa un ettaro – vi era una regione perfettamente pulita, curata e servita da un efficiente impianto di irrigazione alimentato da un pozzo artesiano collegato ad una pompa elettrica.

FOTO | Piantagione di marijuana tra Stornara e Cerignola: 6 arresti

Sul posto, i militari hanno constatato la presenza di 981 piante, tutte estirpate, per un peso complessivo di 760 kg di fogliame. Dalle analisi effettuate dagli uomini del laboratorio di analisi di sostanze stupefacenti dell’Arma è emerso che, da una tale piantagione, sarebbe stato possibile ricavare più di 85.000 dosi medie singole. Un quantitativo del valore stimato di circa 420mila euro ed in grado di soddisfare le richieste di un mercato ben più ampio della piazza dei cinque reali siti o del Foggiano.

MARIJUANA, BLITZ DEI CARABINIERI: IL VIDEO

In manette sono finiti Riccardo Masciavè di 26 anni (la cui famiglia, spiegano gli inquirenti – detiene la titolarità dell’appezzamento di terreno) e i fratelli, Kamil e Dawid Edward Strzop, di 19 e 21 anni, insieme ai gragnanesi Giovanni e Francesco D’Auria, di 25 e 18 anni e Nicola Gargiulo, di 29. Sono stati tutti sorpresi dai militari nel campo, mentre prendevano cura della piantagione di canapa indiana. Dovranno rispondere di concorso in produzione di sostanze stupefacenti.

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