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Cronaca Orta Nova

Arrestato Lorenzo Annese, imprenditore e consigliere comunale di Orta Nova

Agli arresti domiciliari insieme a un autotrasportatore 33enne. Avrebbe falsificato fatture di vendita e bolle di accompagnamento. Azienda sprovvista della documentazione richiesta per la gestione dei rifiuti speciali

In esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Bari e chiesta dalla Distrettuale antimafia, i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bari, in collaborazione con i militari dei comandi provinciali di Foggia e Bari, hanno posto agli arresti ai domiciliari Lorenzo Annese, 55 anni, imprenditore e consigliere comunale di Orta Nova, e P.M., 33 anni, pregiudicato e autotrasportatore, anch'egli di Orta Nova.

I due sono accusati di aver fatto parte di un'organizzazione criminale finalizzata al traffico nazionale ed internazionale di rifiuti speciali.

Altre due persone risultano indagate. Per disposizione del gip sono stati sottoposti a sequestro preventivo l'azienda 'Annese Lorenzo' e cinque autocarri utilizzati per il trasporto dei rifiuti, complessivamente per un valore complessivo di cinque milioni di euro.

LE INDAGINI - L'inchiesta prende l'avvio nel novembre del 2009 quando i carabinieri scoprono che in un terreno ci sono numerose balle di materiale tessile pronte per essere smaltite; le scarpe, l'abbigliamento sono considerati 'rifiuti speciali' il cui trasporto e lo smaltimento sono rigidamente regolamentati da normative del settore.

L'indagine avviata inizialmente dalla Procura di Foggia, è diventata di competenza della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari perché uno degli autotrasportatori era già stato arrestato per favoreggiamento personale della latitanza di uno degli esponenti di spicco del clan Gaeta. l'azienda sequestrata-2

Gli accertamenti sui gestori delle discariche abusive dove venivano smaltiti (o sotterrando o incendiando) gli abiti e le scarpe usate, e sugli autotrasportatori che trasportavano gli ingenti carichi, ha permesso di risalire all'imprenditore ortese, la cui azienda acquista (anche dall'estero) e rivende all'ingrosso abiti e scarpe usati.

Un'attività che chiaramente prevede, specie in alcuni periodi dell'anno, grandi riserve di magazzino che devono essere distrutte.

L'imprenditore li ammassava, come se fossero stracci, in balle incellophanate. Avrebbe falsificato le fatture di vendita o le bolle di accompagnamento.

Nel corso degli accertamenti, l'azienda dell'arrestato - che avrebbe dovuto avere anche la licenza di attività di recupero rifiuti - è risultata completamente sprovvista della documentazione richiesta per la gestione dei rifiuti speciali trattati (registri di carico e scarico, certificati di igienizzazione, formulari di identificazione dei rifiuti).

I militari hanno accertato l'evasione dell'ecotassa per circa un milione e mezzo di euro e danni ambientali delle zone agricole demaniali dove gli 'stracci' venivano bruciati o sotterrati nel terreno, una grave forma di inquinamento sia del suolo sia dell'atmosfera.


(ANSA)

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