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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Scacco al clan Moretti-Pellegrino: così pianificavano di uccidere un poliziotto

Sette persone sono state fermate all'alba di oggi, nell'ambito di un blitz coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. Un soggetto è ancora ricercato. A sostegno delle indagini intercettazioni-shock sul modus operandi del gruppo

Determinazione, crudeltà e sfrontatezza. E’ quello che emerge dalle pagine degli atti che hanno portato, all’alba di oggi, al fermo di sette soggetti (uno si è reso irreperibile ma è attivamente ricercato) ritenuti dagli inquirenti affiliati al clan Moretti-Lanza-Pellegrino di Foggia.

L’operazione, messa a segno dagli agenti della squadra mobile di Foggia e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, si avvale di prove schiaccianti, intercettazioni-shock nelle quali emerge il progetto di uccidere un ispettore capo in forza alla squadra mobile foggiana, Angelo Sanna. Si tratta di una conversazione recentissima, del 19 gennaio, nella quale due dei soggetti coinvolti pianificavano prima l’atto incendiario dell’auto del poliziotto e poi il suo omicidio. “Io sono un killer, bastardo in faccia... quel cornuto di Sanna... lo devo sparare in testa”, si sente nel nastro dell'intercettazione ambientale.

A parlare sono Alessandro Moretti e Francesco Abruzzese e ad esprimere l’intenzione omicida è il secondo, fermato oggi insieme ad altri cinque soggetti. I fermati sono indiziati di detenzione e porto d’armi da guerra e comuni da sparo, rapina ed estorsione, con l’aggravante mafiosa. L’operazione rientra nell’ambito di un’articolata attività di indagine avviata in seguito della guerra di mafia riesplosa a Foggia dal settembre scorso in poi e che ha contato in poco più di 5 mesi, cinque agguati falliti in danno di esponenti del clan Moretti-Pellegrino-Lanza e di quello Sinesi- Francavilla, organizzazioni criminali che si contendono le attività illecite nella provincia di Foggia. In particolare, il racket delle estorsioni.

Insieme a Francesco Abruzzese e Alessandro Moretti, rispettivamente di 38 e 24 anni, gli altri fermati sono Giuseppe Albanese, di 35, Mario Lombardi, di 34, Massimo Perdonò, di 38, Fabio Tizzano, di 35 e Carlo Verderosa, di 45 anni. Rispondono, a vario titolo, della detenzione di otto pistole e un kalashnikov, di una tentata rapina in una gioielleria di Foggia e di una rapina a mano armata. I fatti contestati si riferiscono a dicembre 2015-gennaio 2016. Le indagini sono coordinate dai pm Antimafia di Bari Roberto Rossi, Lidia Giorgio e Giuseppe Gatti.

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