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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Mattinata

Minacce e proiettili a imprenditore: "Paga o il tuo stabile diventerà cenere"

Vittima del tentativo di estorsione un imprenditore di Mattinata impegnato nel settore turistico. Nonostante le intimidazioni e i danneggiamenti l'uomo non ha ceduto e ha denunciato Antonio Quitadamo e Francesco Notarangelo

Lettere minatorie, minacce e proiettili. Destinatario di tutto ciò, un imprenditore di Mattinata finito, sul malgrado, nel mirino di due suoi concittadini ora arrestati dai carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Manfredonia. Si tratta di Antonio Quitadamo, soprannominato “Baffino”, 39enne, e Francesco Notarangelo, soprannominato “Natale”, 49enne, entrambi di Mattinata, ritenuti responsabili dei reati di tentata estorsione e danneggiamento.

Le indagini, condotte dai militari dell’Arma sotto la direzione della Procura della Repubblica di Foggia, hanno permesso di individuare corposi elementi probatori in ordine al tentativo di estorsione perpetrato nei confronti della vittima, imprenditore nel settore turistico, al quale venivano indirizzate generiche richieste di denaro (mai soddisfatte dalla vittima).

Tutto è partito con l’invio di una lettera contenente un foglio dattiloscritto recapitata sulla maniglia della serranda dell’attività commerciale gestita dalla vittima con un messaggio di carattere minatorio e piuttosto esplicito: “Avete una settimana di tempo per mettervi in regola. Sapete a chi rivolgervi altrimenti il vostro stabile diventerà cenere. Occhio alle confidenze non interpellate le forze dell’ordine per il quieto vivere, distinti saluti”.

All’interno della busta vi erano anche 3 proiettili per pistola calibro 9X21. Il destinatario dell’inquietante missiva, però, anzichè scoraggiarsi ha denunciato tutto ai militari che hanno fatto quindi partire le indagini. Pochi giorni dopo, la vittima subiva un ulteriore atto intimidatorio, con il lancio di una bottiglia incendiaria nel cortile antistante la propria abitazione; azione che fortunatamente non creava gravi danni. Le fiamme, infatti, non coinvolgevano le auto in sosta.

Il significato del gesto tuttavia appariva inequivocabile, tanto che dopo qualche giorno perveniva sull’utenza telefonica fissa del punto vendita dell’imprenditore una telefonata di minaccia: “Quello che è successo alla sua macchina è solo un altro avvertimento – lei sa a chi rivolgersi”. Tutte queste azioni però avevano lasciato tracce ed indizi che gli investigatori hanno pazientemente raccolto ed elaborato, a partire dalla cabina telefonica dalla quale è partita la telefonata estorsiva (ubicata a Cerignola) che risultava già essere stata utilizzata dai due malviventi per altre simili azioni delittuose, sulle quali però sono in corso ulteriori indagini. All’esito dei riscontri del caso, i militari sono riusciti a dare volto e nome agli autori delle minacce che  - già sottoposti agli arresti domiciliari per altri reati - sono stati condotti al carcere di Foggia, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare.

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