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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Monte Sant'Angelo

Il fiato sul collo dello Stato sulle mafie foggiane: "Così le indeboliamo"

Gargano, bomba alla farmacia Simone di Monte Sant'Angelo e arresti Omnia Nostra. I commenti di Cafiero De Raho e dell'arcivescovo Franco Moscone

Anche il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho questa mattina è intervenuto a margine della conferenza stampa sui 32 arresti (44 indagati in tutto) dell’operazione Omnia Nostra che ha svelato gli affari di un gruppo criminale in azione nel comprensorio garganico di Manfredonia, Mattinata, Vieste e Monte Sant’Angelo, frazione di Macchia. 

Sono indagati a vario titolo per associazione mafiosa aggravata dalla disponibilità di armi, traffico di stupefacenti, tentato omicidio, porto abusivo e detenzione di armi, intestazione fittizia, autoriciclaggio, favoreggiamento personale, estorsioni, truffe aggravate, furto aggravato e ricettazione, nell'ambito dell'operazione denominata 'Omnia Nostra'. I reati sono aggravati dal metodo mafioso.

“Ogni operazione, come quella di oggi e come quelle dei mesi scorsi nel territorio foggiano - ha concluso il procuratore - , evidenzia la debolezza delle organizzazioni mafiose e la forza dello Stato" ha detto De Raho, intervenuto anche in merito alla bomba fatta esplodere presso la farmacia di Raffaella Simone, compagna del comandante della locale stazione dei carabinieri. “Quando avvengono questi episodi, dimostrano non la forza ma la debolezza delle mafie. Quella che può essere interpretata come una sfida, in realtà è soltanto lo strumento attraverso il quale le mafie vogliono dimostrare al cittadino di essere ancora in grado di controllare il territorio. Episodi come questo sono il modo in cui le mafie vogliono dire al cittadino 'noi ci siamo e continuiamo ad esserci', ma in realtà, nel frattempo, vengono indebolite dalla forte reazione dello Stato, e gli arresti ormai quasi settimanali che avvengono in questi territori, credo che lo confermino".

Sull'episodio procedono congiuntamente la Procura di Foggia e la Dda di Bari. Tra le ipotesi investigative, la più accreditata è che potrebbe essersi trattato di un atto intimidatorio nei confronti del militare dell'Arma. D'altronde la titolare ha escluso categoricamente di aver ricevuto minacce o richieste estorsive. Questa mattina l'attività commerciale ha riaperto: "Ce l'abbiamo fatta". La titolare questo pomeriggio ha ricevuto la visita dell'arcivescovo Franco Moscone per manifestare la vicinanza e la solidarietà della Chiesa diocesana: "La criminalità del ‘forte’ o del prepotente, anche se di pochi, tuttavia persiste tra noi con atti di violenza e di inciviltà e va combattuta senza timore da tutti, e non solo dalle Istituzioni, perché tutti indistintamente siamo chiamati a schierarci dalla parte della legalità e della convivenza civile e a testimoniarle e perseguirle con fermezza ogni giorno e in ogni circostanza" il commento

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