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Cronaca

Presa la banda che ripuliva i bancomat con la 'tecnica della marmotta'

'Crazy Marmot', arrestati tre foggiani per un furto compiuto presso un istituto di credito di San Giuliano di Puglia e altri due tentati, di cui uno a Bonefro e l'altro a Porto Potenza Picena

Sono tutti di Foggia e sono rinchiusi presso il carcere di via delle Casermette, gli uomini raggiunti da tre ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Larino, dott.ssa Elena Quaranta, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica presso lo stesso Tribunale, dott.ssa Marianna Meo. 

G.G. classe 1973, S.G. 36 anni e L.S., di 35 anni, noti alle forze dell'ordine ed esperti negli assalti ai bancomat, sono ritenuti responsabili dei reati di concorso in tentata rapina aggravata, concorso in furti aggravati, detenzione di materiale esplodente  e riciclaggio. 

L’attività investigativa condotta dai Carabinieri dell’aliquota operativa del NOR della Compagnia di Larino, avviata a seguito del furto da 6mila euro perpetrato il 7 gennaio presso la banca del Credito Cooperativo di San Giuliano di Puglia, dove con la tecnica della “marmotta” era stato fatto esplodere lo sportello bancomat, ha consentito l’arresto del basista, un 45enne originario di Santa Croce di Magliano, titolare di un azienda agricola sita in agro del Comune di Rotello, per la tentata rapina al bancomat di Bonefro, avvenuta durante la notte del 27 gennaio 2018 e sventata dai militari dell'Arma, che avevano, appunto, arrestato l'uomo in flagranza di reato e si erano lanciati all'inseguimento della Lancia Delta con a bordo i tre foggiani. Ne nacque un conflitto a fuoco che si concluso con un rocambolesco incidente, in cui l'auto del 112 finì fuori strada per via dei chiodi gettati sull'asfalto dai banditi.

Nel corso dell’indagine, denominata 'Crazy Marmot', grazie anche ad attività tecniche, sono stati inoltre acquisiti gravi indizi di colpevolezza sul conto dei tre arrestati di questa notte, anche in relazione ad un altro furto aggravato avvenuto nelle Marche, ai danni dello sportello bancomat dell'Ubi banca di Porto Potenza Picena. In quel casò i malviventi lasciarono le banconote sul posto in quanto erano state macchiate con l'inchiostro dell'esplosivo.

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