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Cronaca Cagnano Varano

"Non ci sono più i pesci". Video-trappole, sub e droni scoprono "il disastro". Il mare trasformato in discarica da chi avrebbe dovuto proteggerlo

14 arresti, 20 indagati, dieci accusati di disastro ambientale, quattro di combustione illecita di rifiuti. Illeciti che hanno interessato un’area lunga 60 km nel nord del Gargano, da Chieuti a Capoiale. “Intere porzioni di mare erano utilizzate come discarica” 

Legambiente Puglia plaude al lavoro del Nucleo Speciale d’Intervento del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, dopo il lungo lavoro di indagini della Procura della Repubblica di Foggia, per l’operazione Gargano Nostrum che l'altroieri ha portato a diversi arresti, 14, e al sequestro di intere aree demaniali marittime e impianti di mitilicoltura, dieci, con l'accusa di disastro ambientale e combustione illecita di rifiuti.

Nello specifico gli indagati sono 20, 14 le persone destinatarie di misura cautelare, tutti pescatori o titolari di cooperative di itticoltura, ora ai domiciliari. Dieci rispondono della grave accusa di disastro ambientale, le altre quattro di combustione illecita di rifiuti

Secondo gli investigatori le cooperative che gestivano gli impianti avrebbero smaltito illecitamente un ingente quantitativo di rifiuti prodotti nelle aree in concessione, almeno 27 tonnellate di reste dismesse e non meno di 4 mila tonnellate di cozze abbandonate in mare, i gusci di mitili morti. (il video).

Illeciti che hanno interessato un’area lunga 60 km nel nord del Gargano, da Chieuti a Capoiale. “Intere porzioni di mare erano utilizzate come discarica” 

L’ordinanza emessa ha disposto il sequestro preventivo di 10 aree demaniali marittime in concessione, per un totale di circa 30 milioni di mq, nonché degli impianti di mitilicoltura presenti, di un’area demaniale marittima occupata abusivamente con un impianto di mitilicoltura e di altre due aree a terra ubicate rispettivamente nei comuni di Lesina e Cagnano Varano, nella disponibilità di soggetti indagati, che saranno sottoposti ad amministrazione giudiziaria.

Questo il commento di Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia: “Plaudiamo all'intenso lavoro condotto dalla Procura di Foggia e dal Nucleo Speciale d’Intervento del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera in merito all'inchiesta ‘Gargano Nostrum’. Un'inchiesta che cerca di dare una soluzione ad un problema ambientale che era sotto gli occhi di tutti. Ricordiamo come già la nostra associazione nel 2018 aveva depositato alla Procura di Foggia un esposto-denuncia contro ignoti proprio in seguito al monitoraggio beach litter sulle spiagge di Lesina e Ischitella. Questa inchiesta, inoltre, dimostra come è fondamentale un tavolo istituzionale in cui regolamentare e disciplinare il settore della mitilicoltura soprattutto in chiave di sostenibilità ambientale per evitare che si possa criminalizzare un intero settore economico, causando, dopo quelle ambientali, anche delle pesanti ripercussioni sociali ed economiche. Dal Gargano deve partire l'esempio della possibilità di poter fare economia con il mare in modo sostenibile e la nostra associazione sarà al fianco degli imprenditori che avranno voglia di accettare questa sfida”.

L'assessore regionale al Welfare Rosa Barone, evidenzia come il fenomeno delle restee e dei rifiuti da mitilicoltura, di cui Barone si sta occupando da anni assieme agli attivisti di Cagnano Varano, necessita la creazione di impianti di trattamento dei rifiuti utili a chiudere il cerchio delle necessità ambientali di questa zona”.“Parliamo del fondale dell’area nord del Gargano un bene di natura collettiva, che è necessario tutelare per uno sviluppo economico sostenibile. Quanto emerso da questa indagine dimostra ancora di più la necessità che il Comune di Cagnano e gli altri enti competenti in materia accelerino la progettazione di impianti per il trattamento dei rifiuti prodotti in quell’area. A tal proposito attendiamo che il Comune faccia le modifiche del progetto al fine di procedere con i lavori. L’opera permetterà ai mitilicoltori di avere un'area attrezzata per lo stoccaggio e la raccolta dei rifiuti prodotti. Assieme agli attivisti continuerò a monitorare la situazione, con ancora più determinazione di prima. Leggere dalle intercettazioni che ‘Il mare adesso è un disastro’ fa male e impone un netto cambio di passo per la cura dell’ambiente”.

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