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Violenza al quartiere Ferrovia: calci e pugni al padrone di casa-convivente, era costretto a dormire in ascensore

La vicenda emersa a seguito della denuncia di alcuni condomini. Per il fatto, gli agenti della squadra mobile di Foggia hanno arrestato i due affittuari, un cittadino ceco di 36 anni e un polacco di 34 anni

Affitta due posti letto nella propria abitazione e si ritrova vittima di continui maltrattamenti e violenze. Un incubo iniziato nell'autunno scorso, da quando la convivenza si è trasformata in un incubo, scandito da violenze ed umiliazioni continue, con la vittima costretta a dormire in ascensore o per strada dopo aver provveduto al pranzo e alla cena.

Accade a Foggia, nel quartiere ferrovia, dove gli agenti della squadra mobile, al termine delle indagini coordinate e dirette dalla Procura di Foggia, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza impositiva della misura cautelare in carcere a carico di un 36enne originario della Repubblica Ceca e di un cittadino polacco di due anni più giovane.

I due, entrambi con precedenti per reati contro la persona, sono gravemente indiziati dei reati di maltrattamenti e lesioni, posti in essere ai danni del proprietario di casa, loro convivente. La coabitazione andava avanti dall'autunno scorso. Le indagini sono scattate grazie alla collaborazione di alcuni condomini che hanno denunciato le violenze fisiche e psicologiche subite dalla vittima.

Così, gli agenti hanno potuto appurare come il proprietario di casa fosse soggetto a continui maltrattamenti, tali da ingenerare ed alimentare uno stato di pressione psicologica e prostrazione morale, che si aggiungeva alle già precarie condizioni economiche in cui l’uomo viveva in quanto senza fissa occupazione.

Tra gli episodi più significativi, è emerso, i due indagati impedivano alla vittima di dormire all’interno della propria camera o sul divano, costringendo la stessa, a suon di calci e pugni, a dormire in ascensore o per strada dopo aver cucinato per loro. La violenza dei due indagati si è spinta sino alla distruzione del mobilio della vittima all’interno dell’appartamento in cui loro stessi dimoravano, rendendolo fatiscente.

Più volte la vittima è stata costretta a ricorrere alle cure dei medici: l'ultima lo scorso 2 gennaio, a causa di ulteriori lesioni con calci e pugni assestati al volto della vittima, in corrispondenza di precedenti ferite, dopo che la stessa era stata dimessa dal nosocomio a seguito del ricovero per un trauma cranico e per delle ustioni provocate dallo spegnimento sul corpo della vittima di alcune sigarette da parte dagli stessi indagati. 

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