rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Società Foggiana sotto scacco, duro colpo ai clan malavitosi: 24 arresti

Blitz all'alba di oggi nell'ambito dell'operazione 'Corona' che fotografa il nuovo corso della Società Foggiana. Coordinato da DDA e Procura, è stato eseguito dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Foggia

Un’operazione capitale, che con un colpo di spugna prova a cancellare finalmente decenni di teorie negazioniste in merito all’esistenza della mafia – una mafia pericolosa – a Foggia. E’ l’operazione “Corona”, condotta all’alba di oggi dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Foggia, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e dalla Procura foggiana, che si pone come “coronamento”, appunto, delle tante indagini svolte fino ad oggi in merito alle principali attività che continuano ad alimentare la mafia foggiana: lo spaccio di stupefacenti e le estorsioni ai danni di imprese e aziende locali.

Un contenitore di “storie” - quelle della mala foggiana, appunto - nel quale ogni episodio trova la propria collocazione e tutto acquisisce senso e spessore, nella gerarchia – sia verticale che orizzontale – della “Società”. Sono 24 le persone arrestate all’alba di oggi dai militari dell’Arma: tra loro spiccano anche i nomi di Federico Trisciuoglio, Raffaele Tolonese, Vito Lanza e Emiliano Francavilla.

Gli indagati dovranno rispondere, variamente e a vario titolo, di associazione mafiosa, detenzione e spaccio di stupefacenti, plurimi episodi di estorsione con l’aggravante mafiosa, addirittura un sequestro di persona a scopo estorsione. “Corona è la storia della mafia a Foggia, una mafia nuova e pericolosa perché tiene insieme i caratteri della tradizione con quelli della modernità”, ha spiegato Antonio Laudati. “E’ la quarta mafia in Italia, ancora più agguerrita da quando i suoi vertici storici sono stati decapitati”. Uccisi o arrestati, comunque fuori “dai giochi”.

E allora, nelle mani delle nuove leve, la mafia foggiana ha cambiato nuovamente pelle infiltrandosi nel core business dell’economia cittadina e non solo. L’inchiesta, infatti, ha evidenziato il ruolo sempre più significativo assunto, attraverso le “batterie”, nel panorama criminale locale e nazionale, affiancando ad un controllo del territorio di tipo militare una spiccata capacità affaristica. Quasi aziendale, verrebbe da dire.

In questo modo, gli inquirenti hanno potuto tracciare il rinnovato organigramma della “Società Foggiana”, la sua evoluzione storica e la sua capacità assoggettamento esterno. Le nuove leve sono state in grado di stringere accordi e alleanze “di tipo federale”, di infiltrarsi nel tessuto socio-economico cittadino, di acquisire posizioni di potere all’interno dei circuiti e dei gangli produttivi.

Si spiegano in questo modo le imposizioni operate in danno delle aziende municipalizzate e nelle cooperative di servizi oggetto di indagine, oppure le dimostrate capacità di interfacciarsi con altre organizzazioni criminali, dimostrando fama e credenziali idonee per stringere “rapporti nazionali ed internazionali” con altre consorterie criminali e mafiose. E’ il caso, solo per citarne uno, degli affari stretti con i Casalesi (prima l’accordo con il boss Raffaele Tolonese per la fornitura di stupefacenti per il mercato foggiano, poi la ‘catena di montaggio’ avviata per la contraffazione di banconote da 20 euro).

NOMI DEI 24 ARRESTATI: CLICCA QUI

Ma è a Foggia che la “Società” ha mostrato il suo lato peggiore. E questo non solo nella serie di omicidi registrati negli ultimi 5 anni, ma nella capacità di mettere letteralmente in ginocchio l’economia di un intero territorio con estorsioni ad attività. Una mafia che incuteva timore anche senza minacce o atti intimidatori espliciti. Bastava presentarsi con il nome, l’etichetta: sia che si trattava del “caffè”, tassa che gli imprenditori e commercianti dovevano versare, puntale e precisa, per evitare ritorsioni di sorta, oppure del “regalo”, una sorta di percentuale su truffe e piccoli illeciti che altre organizzazioni criminali dovevano versare alla “Società” come forma di ‘rispetto’.

VIDEO OPERAZIONE CORONA: CLICCA QUI

Per portare a compimento questa indagine sono stati riaperti 134 diversi procedimenti investigativi portati avanti negli anni anche da squadra mobile, guardia di finanza e gico di Bari. Indagini e inchieste confluite nella corposa ordinanza dell’operazione “Corona”, insieme alle risultanze di 83 intercettazioni telefoniche e 33 ambientali.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Società Foggiana sotto scacco, duro colpo ai clan malavitosi: 24 arresti

FoggiaToday è in caricamento