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Cronaca

Operazione White Bridge a Foggia: 14 arresti per spaccio di cocaina

Scoperto traffico di cocaina per un giro di affari da 100mila euro al mese. Stanato un gruppo organizzato con numeri di servizio e bigliettini da visita. Tredici in manette, uno è ricercato. Fermati cinquanta assuntori di droga

Un’organizzazione imprenditoriale, con tanto di schede telefoniche “di servizio” e bigliettini da visita da lasciare ai potenziali acquirenti.

Nomi di fantasia, certo, ma associati a utenze telefoniche reali. Un gruppo organizzato in modo professionale e aziendale, con tanto di ripartizione di compiti e ruoli, dedito allo spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina, per un giro di affari stimato di oltre 100mila euro al mese.

E’ quello che è stato stanato alle prime luci dell’alba dai carabinieri del comando provinciale di Foggia che, nell’ambito dell’operazione “White Bridge”, hanno eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone, tutte con precedenti di polizia, tutte residenti a Foggia e coinvolte, a vario titolo, nell’organizzazione. Tredici i soggetti arrestati, il quattordicesimo indagato è, al momento, ricercato.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Procura di Foggia, Alessandra Fini, scaturiscono da un episodio di danneggiamento (ancora oggetto di indagine) avvenuto nel giugno del 2008 quando, durante la notte alcuni malviventi diedero fuoco alla saracinesca di una pasticceria in via San Severo.

Nell’ambito delle indagini tecniche esperite sul caso, i militari ebbero modo di constatare l’esistenza di un consistente smercio di cocaina sul territorio cittadino.

Un lungo e laborioso lavoro di riconoscimento vocale, di mappatura del territorio e di ricostruzione di rapporti tra i vari indagati, ha portato quindi i militari dell’Arma a ricostruire l’organizzazione del gruppo e le relative modalità di azione.

Secondo gli inquirenti, infatti, gli indagati agivano singolarmente o in coppia ma facevano tutti capo a Mario Lanza, figura di spicco della criminalità locale ed esponente del clan Sinesi-Francavilla che, ai proprio affiliati, proponeva prezzi di favore per l’approvvigionamento della sostanza, fornita sempre in purezza.

Settemila euro al mese il guadagno medio mensile stimato per ogni spacciatore del gruppo che, pertanto, organizzava il tempo da dedicare all’attività illecita in modo scrupoloso e metodico.

Nel corso delle indagini, i militari hanno arrestato in flagranza di reato sei dei quattordici indagati, sorpresi nell’atto di cedere dosi di stupefacente. Erano gli acquirenti che contattavano i vari pusher, prendendo appuntamenti telefonici.

La cessione dello stupefacente avveniva in posti “convenzionati” che non venivano mai nominati telefonicamente. Il quartiere del “Carmine Vecchio” e il ponte (da cui il nome dell’operazione) in contrada “Vaccarella” sulla statale 17 i luoghi in cui più frequentemente avveniva la vendita della merce.

Una cinquantina, al momento, gli assuntori individuati e a carico dei quali sono stati eseguiti anche piccoli sequestri di stupefacente: nelle prossime ore saranno tutti identificati, segnalati all’autorità prefettizia e ascoltati dai carabinieri in merito ad un loro eventuale coinvolgimento.

Sul fatto sono in corso ulteriori in indagini.

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