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Cronaca

"Rapinatori con la penna", le mani dei Delli Carri su fondi Ue e Agricoltura. Arrestati funzionari regionali e il 'Re' del Psr

48 arresti nell'operazione Grande Carro. Gli affari dei Delli Carri. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa alla Regione per l'illecita acquisizione di fondi comunitari riferiti alle programmazioni delle precedenti amministrazioni, 2000/2006 e 2007/2013

Nell'operazione Grande Carro dei Carabinieri dei Ros che ieri ha portato all'arresto di 48 persone, di cui 41 in carcere, ci sono anche quattro funzionari della Regione Puglia: Cosimo Specchia, Luigi Cianci, Giovanni Bozza e Giovanni Granatiero (quest'ultimo ha ricoperto la carica di assessore al Comune di Monte Sant'Angelo), oltre all'agronomo di Barletta, noto con l'appellativo di "re" del Psr, Piano di Sviluppo Rurale della Regione Puglia, il 61enne Manlio Cassandro.

Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa alla Regione per l'illecita acquisizione di fondi comunitari riferiti alle programmazioni delle precedenti amministrazioni, 2000/2006 e 2007/2013, nonché - nel caso di Bozza - anche di corruzione.

Come si legge nell'edizione odierna della Gazzetta del Mezzogiorno, in un articolo a firma di Massimiliano Scagliarini, gli imprenditori, tra cui anche Aldo Delli Carri detto 'Gianni' avrebbero messo su un sistema di sovrafatturazione che emergerebbe dalle microspie della Procura di Bari. Definiti in una intercettazione "rapinatori con la penna".

Le complesse indagini, che hanno a lungo impegnato la Procura Distrettuale e le varie articolazioni del Ros presenti sul territorio nazionale, hanno consentito di documentare l’esistenza ed operatività di una articolazione della batteria attiva a Foggia, Orta Nova, Ascoli Satriano e Cerignola, con interessi su Rimini e l’alta Irpinia, nonché in Bulgaria, Romania e Repubblica Ceca, nonché ruoli e funzioni degli affiliati all’interno della consorteria, rispondente a Francesco Delli Carri, storico esponente della Società foggiana e a suo fratello Donato.

In tale contesto sono emerse pure le figure di Aldo Delli Carri, cugino di Francesco e Donato, impegnato nel reinvestimento dei proventi illeciti nel settore immobiliare e nelle truffe per l’indebita percezione di contributi per l’agricoltura erogati dall’UE e dalla Regione Puglia.

Aldo Delli Carri si vantava di conoscere ed essere amico Pino Lonigro, che non è indagato ed è estraneo all'operazione. Secondo quanto scrive La Gazzetta del Mezzogiorno, l'ex consigliere regionale, "in cambio dell'interessamento per le pratiche dei fondi europei, avrebbe ottenuto aiuto elettorale da Delli Carri sia per le elezioni Comunali 2014, sia per le regionali dell'anno successivo".

Tra gli arresti dell'operazione Gran Carro ci sono anche l'avvocato di Foggia Michele Pio Gianquitto e Cristoforo Aghilar, il 30enne di Orta Nova evaso dal carcere di Foggia e poi catturato, assassino della ex suocera. Tra gli indagati il commercialista ed ex sindaco di Stornarella Vito Monaco, "ritenuto la mente della ragnatela di società fittizie" come riporta il quotidiano d'informazione. 

Ieri pomeriggio Michele Emiliano ha fatto sapere che "la Regione Puglia si costituirà parte civile, non appena sarà esercitata l’azione penale, sostenendo convintamente l'impianto accusatorio della Procura, per recuperare le eventuali somme illecitamente incamerate dal presunto sodalizio criminoso; somme per le quali l’Amministrazione aveva già adottato provvedimenti di revoca”.

Secondo quanto riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, quest'estate Manlio Cassandro, con una sua lettera, avrebbe indotto il governatore della Regione Puglia a manomettere il Psr facendosi poi stoppare dal Tar di Bari. Sempre secondo quanto si legge sul quotidiano, l'Olaf, l'antidrode europea, "già da anni aveva individuato il meccanismo fraudolento avvertendo (a quanto sembra invano), la Regione".

"Auspichiamo che venga fatta al più presto la massima chiarezza in merito alle  accuse per i tre funzionari arrestati, anche attraverso una indagine interna della Regione. Serve il massimo impegno per evitare le frodi che riguardano i fondi europei. Con l'operazione Gran Carro è stato dato un duro colpo alla mafia foggiana che ha cercato di estendere i propri interessi al settore agroalimentare sia in Italia che all’estero. La politica deve assumersi le sue responsabilità e fare tutto il possibile per salvaguardare un settore sano e fondamentale per la nostra economia. Per questo chiediamo alla Regione di dare seguito a quanto approvato nel Bilancio di previsione del 2019: lo stanziamento di 100mila euro per finanziare borse di studio per neolaureati, per lo studio degli effetti della criminalità organizzata sul settore delle agromafie, sulla sanità e sulla gestione dei rifiuti" il commento della consigliera regionale Rosa Barone e dell'europarlamentare del M5S Mario Furore.

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