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Cronaca

Ricattavano clienti di prostitute, due foggiani arrestati a Pescara

Si tratta di una donna e un ragazzo, originari di Lesina e di Torremaggiore. Estorcevano denaro ai clienti, minacciandoli che sarebbero stati accusati di violenza sessuale. Filmavano rapporti sessuali

Minacciavano i clienti delle prostitute dicendoli che sarebbero stati accusati di violenza sessuale se questi non avessero ceduto al ricatto dell’estorsione. In più, durante l’atto sessuale, effettuavano delle false irruzioni di polizia mostrando un finto distintivo e finti colloqui con le sale operative del 113. Non paghi di questo, sequestravano i documenti d’identità delle vittime.

Un avvocato, un imprenditore e un operaio, non hanno ceduto al ricatto e hanno denunciato gli episodi agli inquirenti. Per questo motivo sono finite in manette tra persone: una 39enne in stato di gravidanza, originaria di Lesina e residente a Pescara, un 29enne indiano clandestino e destinatario di un provvedimento di espulsione e un 26enne originario di Torremaggiore ma residente a San Benedetto del Tronto.

Dovranno rispondere di estorsione, sfruttamento della prostituzione, tentata rapina, violazione di domicilio e truffa aggravata.

Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Gip di Pescara Luca De Ninis, su richiesta del Sostituto Procuratore Gennaro Varone. Secondo gli inquirenti, i tre arrestati avevano messo su una organizzazione specializzata in episodi di sfruttamento della prostituzione, estorsione e ricatti, ai danni di clienti di alcune prostitute.

Le indagini sono partite nell'ottobre del 2011, dopo la denuncia di un avvocato che aveva lamentato l'estorsione e il ricatto dell’indiano e della donna che lo avevano minacciato di accusarlo di una violenza sessuale ai danni di una prostituta.

Nel corso delle perquisizioni effettuate nei domicili degli arrestati, i poliziotti hanno recuperato un computer dove c'erano tre video girati di nascosto e che ritraggono convegni amorosi fra le vittime e alcune prostitute.

Nel dicembre 2011 l'imprenditore ha pagato 2000 euro, sotto la minaccia che sarebbe stato denunciato per avere avuto rapporti con una prostituta minorenne, ma che in realtà aveva più di 18 anni.

Il capo della Mobile ha rivolto un appello ad altre vittime finite nei video sequestrati, che però non hanno ancora sporto denuncia.
 

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