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Cronaca

Con violenza, rapinarono auto per la 'grande fuga' dopo l'evasione dal carcere: arresto bis per 15 detenuti, c'è anche Aghilar

Le misure sono state eseguite negli istituti penitenziari in cui i vari soggetti sono attualmente ristretti. Tra questi, c’è anche il nome di Cristoforo Aghilar, l’unico dei 70 evasi ancora ricercato, ritenuto anche il più pericoloso

Evasione in massa dal carcere di Foggia del 9 marzo 2020, arrestati da carabinieri e polizia, su ordine della procura della Repubblica di Foggia, gli autori delle rapine di autovetture avvenute fuori dalla casa circondariale, da parte dei ‘galeotti’ che si preparavano alla ‘grande fuga’. Tra questi, c’è anche il nome di Cristoforo Aghilar, l’unico dei 70 evasi ancora ricercato. Ed anche il più pericoloso.

Questa mattina, a Foggia e in altre province italiane, gli agenti della squadra mobile e i carabinieri del nucleo investigativo di Foggia, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di una misura cautelare in carcere emessa dal gip presso il tribunale di Foggia a carico di 15 persone, per i reati di rapina pluriaggravata in concorso e tentata rapina aggravata. L’attività scaturisce da complesse ed articolate indagini, dirette e coordinate dalla locale procura dauna, conseguenti all’evasione di massa - avvenuta in data 9 marzo scorso - di oltre 70 detenuti ristretti per reati vari presso la casa circondariale di Foggia.

I soggetti destinatari del provvedimento custodiale, secondo quanto ricostruito dalla meticolosa acquisizione e elaborazione delle immagini dei diversi sistemi di video sorveglianza presenti in zona, al fine di allontanarsi rapidamente dall’istituto di pena da cui erano evasi, si sono impossessati delle autovetture presenti in zona Villagio Artigiani, caratterizzata dalla presenza di numerose attività commerciali, tra cui anche alcune concessionarie di auto, arrivando addirittura anche a fermare con violenza e minaccia alcuni veicoli in transito e costringendo poi gli occupanti a cedergli il veicolo o in alcuni casi persino ad accompagnarli presso luoghi più sicuri.

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Nel dettaglio Ivan Caldarola, classe 1999, Maurizio Sardella, classe 1970, Pasquale Fiore, classe 1988, Cosimo Laviola, classe 1980, Claudio Dascoli, classe 1985, Berardino Dascoli, classe 1983, Giovanni Lamparelli, classe 1988, Cristoforo Aghilar, classe 1983 (tuttora attivamente ricercato), Gerardo Di Palma, classe 1989,  Dario Perrucci, classe 1992 e Alessandro Stella, classe 1996, in concorso tra loro e unitamente a Walter De Cataldis, classe 1994, Salvatore Mele, classe 1997, Michele Taurisano, classe 1998, e Salvatore Carlino, classe 1974, già tratti in arresto lo stesso 9 marzo e colpiti poi, in data 27 marzo da autonomo provvedimento restrittivo eseguito dai carabinieri, tutti evasi dalla casa circondariale di Foggia dove erano ristretti, al fine di trarre profitto e sottarsi alla sfera di vigilanza in cui si trovavano nonché alle ricerche nel frattempo effettuate dalle forze dell'ordine, dopo essersi introdotti all'interno di una autocarrozzeria e con minaccia e violenza si sono impossessati di due autovetture presenti.

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Inoltre, Emmanuel Pellegrini, classe 1982, Antonio Borromeno, classe 1993, e Angelo Sinisi, classe 1987, anch’essi tutti evasi dal carcere di Foggia, al fine di trarre profitto e sottarsi inoltre alla sfera di vigilanza in cui si trovavano nonché alle ricerche nel frattempo effettuate dalle forze dell'ordine, hanno costretto il conducente di un veicolo in transito ad arrestare la marcia e, con minaccia e violenza, si sono impossessati del veicolo, così da allontanarsi rapidamente dal luogo facendo perdere le loro tracce. Tra i destinatari della misura odierna è rientrato anche Maurizio Ciociola, classe '87, indagato per la tentata rapina in concorso di un'auto ai danni di un passante, che aveva avuto la prontezza di spirito di sottrarsi all'azione criminosa. 

Gli autori di tali gravi reati sono stati successivamente individuati e arrestati per il reato di evasione aggravata e riassociati quindi presso i vari istituti di pena di riferimento dislocati sul territorio nazionale. In relazione quindi ai gravi indizi di colpevolezza acquisiti, su richiesta della procura della Repubblica di Foggia, è stata data esecuzione alla misura custodiale. “Una efficace risposta in termini di legalità e giustizia da parte della Squadra Stato ad un grave episidio di criminalità consumatosi nel territorio della Capitanata”, commentano gli inquirenti.

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