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Cronaca

Terremoto al Comune di Foggia: arrestati Iaccarino e Capotosto, obbligo di firma per un imprenditore

L'operazione della polizia. I destinatari del provvedimento restrittivo sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di corruzione, tentata induzione indebita e peculato

Terremoto al Comune di Foggia. Alle prime luci dell’alba di oggi, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip presso il Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti dei consiglieri comunali di Foggia, Leonardo Iaccarino di 44 e Antonio Capotosto 61 anni (sospesi dal prefetto dalla carica di consiglieri comunali), nonchè Francesco Landini, imprenditore 51enne.

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I destinatari del provvedimento restrittivo sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di corruzione, tentata induzione indebita e peculato.

Dalle indagini, svolte dalla Squadra Mobile, dalla Digos e dal Servizio Centrale Operativo, sotto il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Foggia, è emerso che il consigliere comunale Iaccarino, in cambio di denaro ed altra utilità, ha favorito, compiendo un atto contrario ai doveri d’ufficio, l’imprenditore nella liquidazione di una somma di denaro che vantava nei confronti del Comune di Foggia per la fornitura di prodotti fitosanitari necessari per l’attività dell’azienda agricola comunale “Masseria Giardino”.

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Sono emersi, inoltre, gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell'ex presidente del Consiglio comunale e del consigliere Antonio Capotosto che hanno tentato di indurre un imprenditore foggiano a versare una somma di denaro di circa 20mila euro per ottenere l’approvazione di una delibera comunale a favore di una società riconducibile al medesimo imprenditore.

Iaccarino è ritenuto responsabile anche di una serie di peculati, essendosi in più occasioni, nell’arco di poco più di tre mesi, appropriato di denaro di cui aveva la disponibilità per ragioni del suo ufficio e che destinava all’acquisto di beni per sé.

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Nei confronti degli indagati sono state disposte le seguenti misure coercitive: Iaccarino  è destinatario della misura coercitiva della custodia in carcere; Capotosto è destinatario della misura coercitiva degli arresti domiciliari; l'imprenditore è destinatario della misura coercitiva dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Sono tuttora in corso approfondimenti investigativi per verificare ulteriori ipotesi di reato collegate e il coinvolgimento di altri soggetti nelle condotte delittuose.

Aggiornato con nome imprenditore alle 18.20

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