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Cronaca Cerignola

Cannibalizzavano auto rubate e riciclavano i pezzi: tre arresti e due denunce a Cerignola

Si tratta di Giandonato Dimodugno 41enne, Wahbi Said di 29 anni e Rabhi Mokhtar di 35, tutti già noti alle forze dell'ordine per i medesimi reati. Il materiale sequestrato ammonta a 100mila euro

Nel pomeriggio di mercoledì 16 aprile, il personale del commissariato di Polizia di Cerignola, agli ordini del vicequestore aggiunto, Loreta Colasuonno, ha eseguito tre fermi  per il reato di riciclaggio e ricettazione in concorso, di veicoli provento di furto, nei confronti di Dimodugno Giandonato, classe 1973, Wahbi Said, classe 1985 e  Rabhi Mokhtar, classe 1979, già noti alle forze di polizia. In particolare il 41enne, che a suo carico annovera diversi precedenti, tra cui alcuni specifici in materia di riciclaggio e ricettazione.

In particolare, gli agenti, visto il dilagante fenomeno di riciclaggio e di ricettazione di autovetture di media e grossa cilindrata, hanno effettuato un’attività info-investigativa, individuando una delle zone in cui un’organizzazione criminale, dedita all’attività di riciclaggio, celava le autovetture rubate e successivamente le smontava al fine di catalogarle e rimetterne in commercio i pezzi di ricambio, sotto la copertura di autodemolizioni.

Dopo aver localizzato il luogo dove i veicoli venivano materialmente “cannibalizzati”, a qualche centinaio di metri dal centro cittadino, i poliziotti hanno deciso di iniziare un lungo servizio di osservazione, col fine di porre fine all’illecita attività.

Trascorse alcune ore dall’inizio dell’attività investigativa, da un fabbricato di Via Ivrea, hanno visto uscire un furgone di colore bianco, condotto da Dimodugno, il quale, dopo aver richiuso il cancello assicurandolo con un lucchetto, è ripartito con il furgone in direzione centro città. Essendo il mezzo provvisto di finestrini posteriori, gli agenti di polizia hanno intravisto alcuni pezzi di carrozzeria, di colore rosso, al suo interno.

Individuato  il fabbricato, all’interno del quale si svolgeva l’attività di riciclaggio, gli operatori in divisa, udendo ancora rumori di ferraglia provenire dall'interno, decidevano di intervenire scavalcando il cancello richiuso da Dimodugno. Avendo udito  i rumori provocati dagli agenti, dal box usivano due individui che alla vista della Polizia, si davano alla fuga cercando di guadagnare le scale che conducevano al tetto del fabbricato. Dopo averli bloccati,la Polizia rinveniva una scocca d’autovettura Audi A3, appena “cannibalizzata”, risultata rubata lo scorso 15/04 a Trani.

Foto: Riciclavano pezzi di auto rubate: tre arresti a Cerignola

La perquisizione veniva quindi estesa agli box ivi esistenti, e all’interno di uno di essi si rinvenivano le parti di una scocca d’autovettura, di colore rosso, appartenenti ad una Fiat Panda, risultata anch’essa rubata a Potenza. Il colore dei pezzi di carrozzeria rinvenuti all’interno di quest’ultimo box era identico ai pezzi di carrozzeria visti all’interno del Fiat scudo condotto da Dimodugno notato allontanarsi in precedenza.

Per perfezionare l’attività d’indagine, gli Agenti decidevano di continuare l’osservazione, al fine di verificare se Dimodugno sarebbe tornato per prelevare le scocche delle auto. Dopo alcuni minuti, gli agenti, udivano dei rumori provenire dall’ingresso del fabbricato, e notavano che la Fiat Scudo di colore bianco condotta dal 41enne, aveva fatto rientro, e si avviava in direzione del box all’interno del quale i poliziotti si erano nascosti; giunto in prossimità del box in questione, gli agenti decidevano d’intervenire e bloccarlo, ma Dimodugno, compresa la situazione, accelerava la marcia lungo il viale, cercando di raggiungere la parte posteriore del fabbricato, dove era possibile scavalcare la recinzione e darsi alla fuga per i campi adiacenti; cosa questa che non avveniva in quanto veniva raggiunto e bloccato.

Dimodugno e i due cittadini extracomunitari venivano dichiarati in stato di fermo e, dopo le formalità di rito, venivano accompagnati presso la Casa Circondariale di Foggia. Al fine di approfondire ulteriormente l’attività d’indagine, si decideva di effettuare un controllo all’interno di un’autodemolizione di proprietà di M.T., classe 1960, al fine di rinvenire le parti meccaniche mancanti delle due autovetture rinvenute. Dal controllo non venivano recuperati parti d’autovettura, ma ugualmente la Polizia rinveniva altri pezzi d’autovettura nonché un propulsore di nuova costruzione, del quale sia il M.T. che il suo operaio, I.D., classe 1962, cittadino romeno, non sapevano fornire spiegazioni plausibili circa il loro possesso. I due venivano denunciati a piede libero per il reato di ricettazione.

Successivamente si è appurato che il propulsore apparteneva a una Fiat 500 di nuova costruzione, risultata rubata in data 31/03/2014. Il valore di tutto il materiale sottoposto a sequestro, nelle due distinte operazioni, ammonta a circa 100 mila euro.

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