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Assalto da film a portavalori, spari sulla A1 messa a ferro e fuoco: arrestati quattro foggiani

L'operazione della polizia che, all'alba di oggi, ha arrestato quattro persone accusate, a vario titolo, di aver preso parte al colpo che, lo scorso 14 giugno, ha paralizzato l'autostrada per ore. Si tratta di tre soggetti originari di Cerignola e di un foggiano residente in Veneto

Scacco al commando che ha messo a ferro e fuoco un tratto di A1, per assaltare con tecniche paramilitari un portavalori che trasportava 2,5 milioni di euro in contanti.

Il fatto risale allo scorso 14 giugno, nel tratto autostradale di Modena Sud. Quest’oggi, la polizia - al termine di una complessa attività d’indagine coordinata dalla Procura di Modena, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro persone gravemente indiziate di aver partecipato, a vario titolo, all’assalto.

Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Foggia (tre soggetti originari di Cerignola) e Verona. Si tratta Pietro Raffaelli Pietro, classe 1977, Pasquale Di Tommaso, classe 1987 e Stefano Biancolillo, classe 1991, tutti di Cerignola. Con lui, Anche Pasquale Pecorella. 

Contestualmente è stata data esecuzione a 22 decreti di perquisizione e sequestro emessi dalla procura modenese nei confronti di altrettanti indagati residenti nelle province di Roma, Foggia, Mantova e Barletta-Andria-Trani, indiziati di essere coinvolti, a vario titolo, nella commissione della tentata rapina e dei numerosi reati connessi.

Le attività condotte congiuntamente dalla squadra mobile di Modena e quella di Foggia, con il Servizio Centrale Operativo e il Compartimento della Polizia Stradale dell’Emilia Romagna sono partite subito dopo il colpo fallito. Alle 20 circa, un commando composto da circa 15 persone, aveva assaltato un furgone portavalori all’altezza del casello di Modena Sud, tentando di rapinare il denaro trasportato.

Il mezzo è stato prima affiancato da un’autovettura con a bordo alcune persone travisate ed armate di kalashnikov che hanno iniziato ad esplodere diversi colpi d’arma da fuoco all’altezza della fiancata anteriore sinistra, provocando l’urto del mezzo contro il guardrail e successivamente contro il new jersey di mezzeria, arrestandone la marcia. Contestualmente, nella stessa direzione di marcia, sono sopraggiunte altre 4 autovetture (tutte risultate provento di furto), poi date alle fiamme dagli indagati.

I rapinatori, oltre ad esplodere diversi colpi d’arma da fuoco con un kalashnikov - era stato crivellato il parabrezza ad altezza delle guardie giurate presenti nel furgone, così da rischiare di ucciderle – hanno lanciato contro il furgone portavalori due ordigni esplodenti, mentre altri complici tentavano di aprire il lato posteriore del mezzo utilizzando un flessibile.

Contemporaneamente sulla careggiata opposta, a circa 5 km di distanza, altri complici, armati anch’essi di fucili mitragliatori, hanno esploso alcuni colpi d’arma da fuoco in aria, bloccando le 4 corsie di marcia, dando alle fiamme altre tre autovetture risultate anch’esse provento di furto. In tale contesto, sono stati incendiati due mezzi di privati cittadini, minacciati con armi da sparo e costretti a scendere dai propri veicoli in mezzo all’autostrada.

Contestualmente i malviventi hanno bloccato, sotto minaccia delle armi, alcuni conducenti di autoarticolati, costringendo loro a porre i mezzi di traverso rispetto alla carreggiata. Per ritardare l’arrivo delle forze dell’ordine ed impedire l’arrivo di altri automobilisti, i rapinatori hanno cosparso il manto stradale con bande chiodate, causando il blocco di entrambe le careggiate di marcia dell’autostrada del sole per circa 5 km, con interruzione della viabilità dalle 20.00 alle 04.00 e causando code in entrambe le direzioni di marcia per circa 10 km.

L’attività d’indagine, per la quale è stata impiegata complessa strumentazione tecnica, ha consentito di individuare nelle settimane successive all’evento delittuoso, il capannone utilizzato dal gruppo criminale per il deposito dei numerosi mezzi rubati impiegati nell’assalto e di recuperare uno dei veicoli impiegati per la fuga, al cui interno è stato recuperato un mitra del tipo ak47, risultato poi (all’esito di indagini balistiche), quello impiegato dai rapinatori per esplodere i numerosi colpi d’arma da fuoco contro il furgone portavalori.

Le attività di repertazione ed analisi condotte dalla polizia scientifica di Bologna e Modena hanno consentito altresì di rilevare le impronte digitali appartenenti ad uno degli indagati, colpito da misura cautelare, sia all’interno del capannone utilizzato per custodire i mezzi prima della rapina, sia su un biglietto autostradale recuperato al casello di Cerignola Ovest, dove l’indagato, dopo la fuga successiva alla tentata rapina, si è diretto al rientro da Modena, a bordo di un’autovettura con targa clonata.

Anche l’identificazione di un secondo indagato -  ossia colui che a bordo di una ulteriore autovettura con targa clonata aveva pedinato, poco prima dell’assalto, il furgone porta valori già all’altezza di Modena Nord, avvisando il commando dell’ingresso in autostrada del bersaglio dell’azione criminosa - è stata resa possibile dagli accertamenti dattiloscopici su un biglietto autostradale, opportunamente repertato e sequestrato.

Il terzo indagato destinatario di misure in carcere, il quale 14 giugno 2021 era detenuto agli arresti domiciliari per altro episodio di tentata rapina aggravata commesso in provincia di Vicenza, è stato individuato come colui che ha provveduto, in prima persona, nel mese di febbraio 2021, a fittare capannone utilizzato come base logistica del gruppo criminale, nel comune di Castelnuovo Rangone. Il quarto indagato, individuato sulla scorta delle conversazioni intercettate con i complici, è gravemente indiziato di essere uno degli l’ideatori ed organizzatore della rapina nonché co-esecutore materiale dell’assalto.

Tre dei quattro indagati sottoposti a misura cautelare sono di origine cerignolana e risultano già condannati in via definitiva per delitti di rapina aggravata. Il quarto indagato destinatario della misura in carcere, risiede in provincia di Verona, già sottoposto agli arresti domiciliari per una tentata rapina commessa in Lonigo, nel gennaio scorso, è di origine foggiana ed è stato già condannato con sentenza irrevocabile per i delitti di associazione a delinquere ricettazione, bancarotta fraudolenta, acquisto di monete falsificate.

Gli autori dei reati, nel darsi alla fuga, hanno utilizzato un’ambulanza con targa clonata, in uso ad uno dei coindagati. L’ambulanza è stata rinvenuta e sequestrata a Orta-Nova presso una casa funeraria. L’operazione odierna ha visto l’impiego di circa 200 operatori della polizia, principalmente nella città di Cerignola: le attività esecutive delle misure cautelari e dei decreti di perquisizione e sequestro si sono svolte nelle province di Roma, Foggia, Verona, Mantova e Bari con il supporto delle rispettive squadre mobili, della polizia stradale, del reparto prevenzione crimine, delle unità cinofile per la ricerca di armi e droga e di personale della polizia scientifica.

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