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Cronaca Cagnano Varano

Si rifiuta di coltivare marijuana e inizia l'incubo: agricoltore 'sequestrato', picchiato e minacciato con un fucile

E' quanto scoperto dai carabinieri a Cagnano Varano, dove hanno arrestato due persone con le accuse di estorsione aggravata, sequestro aggravato di persona, lesioni personali aggravate ed evasione. Non contenti, pretendevano dalla vittima denaro a titolo di 'risarcimento danno'

Si rifiuta di coltivare marijuana e viene rinchiuso in cantina per ‘punizione’. E’ quanto scoperto dai carabinieri a Cagnano Varano che, per il fatto, hanno arrestato due persone.

In particolare, i militari della Compagnia di Vico del Gargano hanno eseguito, a Cagnano Varano e a Foggia, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 32enne cagnanese ed un cittadino 23enne del Senegal, con precedenti di polizia, resisi responsabili dei reati di estorsione aggravata, sequestro aggravato di persona, lesioni personali aggravate ed evasione, commessi nel periodo agosto 2020 - luglio 2021.

Le indagini, dirette dalla Procura di Foggia e condotte dai carabinieri di Vico del Gargano, hanno avuto origine dalla segnalazione di un cittadino di Cagnano Varano, che nel giugno 2021 denunciava di essere sottoposto ad estorsione da parte di due soggetti che, minacciandolo, gli chiedevano la consegna rateizzata di 3000 euro, vantando nei suoi riguardi un pretestuoso debito dovuto alla perdita economica per il mancato rispetto della vittima, nell’aiutare loro in un loro progetto di coltivazione di piante di marijuana.

I due, per indurre la vittima a pagare la somma, nella primavera del 2021, sono arrivati a  ‘sequestrare’ il malcapitato all’interno di una cantina, dove - mostrandogli un fucile - lo  colpivano con un bastone, pugni e calci. Inoltre, gli hanno stretto una corda al collo e gli hanno tolto il telefono cellulare per non consentirgli di chiedere aiuto.

La vittima, spaventata, nel periodo seguente ha consegnato ai due le prime 200 euro rendendosi conto però che l’unica strada per poter uscire da quell’incubo era denunciare. E’ scattata così l’operazione del Nucleo operativo della Compagnia di Vico del Gargano, che mediante il monitoraggio dei soggetti e sviluppando attività info-tecnica-investigativa, nel mese di giugno ha arrestato in arresto in flagranza lo straniero 23enne, mentre era intento ricevere indebitamente dalla vittima 150 euro. Durante le operazioni, due militari sono rimasti feriti e il 32enne è stato fermato per estorsione e resistenza a pubblico ufficiale.

Lo stesso, però, nei giorni successivi, è stato arrestato per evasione dai domiciliari ed associato al carcere di Foggia. L’attività investigativa ha consentito inoltre di raccogliere importanti indizi di reità nei confronti del 32enne, che è risultato attivamente responsabile dei delitti, in concorso con il 23enne. In questi giorni, le indagini, dirette dalla Procura di Foggia e condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Vico del Gargano, hanno dato luogo all’adozione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Foggia, nei confronti dei due giovani, resisi responsabili in concorso dei reati di estorsione aggravata, sequestro aggravato di persona, lesioni personali aggravate ed il 23enne, anche di evasione.

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