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Cronaca Cerignola

Tra uliveti e vigneti, il "cimitero" delle auto rubate: blitz dell'Arma, sei fermi

E' quanto scoperto dai carabinieri, all'esito di blitz che ha portato al fermo di sei soggetti per ricettazione, riciclaggio e resistenza a pubblico ufficiale. Il valore di quanto recuperato si attesta approssimativamente sui 200.000 euro

Un vero e proprio “cimitero” delle auto rubate, i cui pezzi residui - già sezionati, tagliati, cannibalizzati – erano abbandonati tra uliveti e vigneti, in agro di Cerignola. E’ quanto scoperto dai carabinieri della compagnia ofantina, all’esito di un mirato servizio di osservazione, controllo e pedinamento sfociato in un blitz che ha portato al fermo di sei soggetti, per ricettazione, riciclaggio e resistenza a pubblico ufficiale in concorso.

Base logistica dell’organizzazione era un casolare abbandonato in località “Posta Crusca”, a Cerignola: il capannone e l’intera zona circostante erano state suddivisi e organizzati in modo professionale e “industriale”, ricavando le varie aree dedicate al taglio delle vetture, allo smaltimento delle carcasse, allo stoccaggio dei vari pezzi pronti per essere ricettati. Un’organizzazione che conta tra le sue fila numerosi soggetti, sei dei quali, quasi tutti cerignolani, fermati con non poche difficoltà per i militari. Si tratta dei cerignolani Vincenzo Matera di 40 anni e di Gerardo Ruggieri, classe ’59, del bitontino Leonardo Naglieri di 10 anni più giovane, dei cerignolani Michele e Sante Capolongo di 33 e 52 anni e del tunisino Alì Nefzi, classe ’72.

Eloquente lo scenario che gli operatori si sono trovati davanti, tra uliveti e vigneti confinanti: pezzi di autovetture tagliate ed accantonate in ogni dove, pronti al successivo smercio, pezzi di autovetture tagliate e non commerciabili smaltiti in ogni anfratto nei paraggi, carcasse bruciate, alberi da frutto e vegetazione circostante intrisi di fumo, di oli e di altri rifiuti inquinanti e derivanti dalla lavorazione illecita delle autovetture. Oltre ciò, ben mimetizzate tra la vegetazione circostante, sono state rinvenute numerose autovetture pronte al taglio, tutte di provenienza furtiva. Si tratta di resti di decine e decine di autovetture, risultate rubate nel Barese e anche fuori regione. Non si esclude che possa trattarsi di furti su commissione.

I carabinieri hanno constatato una minuziosa organizzazione ed una chiara suddivisione dei ruoli criminali tra i sodali. Vi era chi si occupava di spostare le autovetture e prepararle al taglio, chi del taglio delle stesse, chi dello smaltimento delle carcasse bruciate; ancora, vi era chi si occupava del trasporto dei pezzi già smontati e pronti alla commercializzazione chi della sorveglianza dell’intera area. All’atto dell’intervento, nonostante l’allarme lanciato da uno di essi, complessivamente sei malfattori sono stati inseguiti, raggiunti e bloccati, non senza difficoltà, mentre altri sono riusciti a dileguarsi nelle campagne circostanti.

Nella circostanza, gli operanti hanno recuperato e “salvato” dalla cannibalizzazione numerose autovetture di segmento medio grande come una Mercedes Classe C 220, una Ford Kuga, una Peugeot 3008, una Volkswagen Golf Variant, una Hyundai I-X35, una Ford Focus, una Opel Meriva ed un Fiat Ducati Maxi, tutte risultate rubate nel barese ed in Abruzzo; è stata, altresì, recuperata e sottoposta a sequestro una quantità considerevole di pezzi di autovetture già sezionate e pronte allo smercio. Il valore commerciale di quanto recuperato si attesta approssimativamente sui 200.000 euro.

FOTO | Cerignola, scoperta centrale del riciclaggio di auto: sei fermi

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