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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Immacolata / Via Lecce

Scoperti "furbetti" del badge: ai domiciliari dipendenti della Provincia di Foggia

Dopo una segnalazione anonima, le indagini di carabinieri e Procura. In quattro sono accusati di essersi presentati ripetutamente in ritardo sul luogo di lavoro e di essersi sistematicamente allontanati per passeggiate, spese, commissioni personali

Quattro casi di assenteismo alla Provincia di Foggia. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Foggia ne sono sicuri: non si tratta di casi isolati, di eccezioni alla regola. Ma di un vero e proprio “sistema” che perdurava nel tempo, accertato metodicamente nel trimestre febbraio-aprile 2014, durante il quale i militari - armati di cellulari e telecamerine nascoste - hanno monitorato e filmato gli spostamenti di un gruppo di dipendenti della provincia di Foggia, accusati di assenteismo sul luogo di lavoro.

Tutto è partito da una segnalazione anonima giunta in caserma: una missiva infuocata, nella quale si denunciava il pericoloso andazzo di alcuni dipendenti che, nei tre mesi presi in esame, avrebbero barato sugli orari di ingresso/uscita dichiarando dalle 60 alle 250 ore lavorate in più, e si sarebbero allontanati più volte dal posto di lavoro per passeggiate nel centro cittadino, fare la spesa al mercato o commissioni in farmacia, o capatine in negozi di estetica e bellezza.

All’esito delle indagini, i carabinieri hanno dato esecuzione ad una ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Foggia su richiesta della Procura, che ha dato il massimo impulso alle indagini, nei confronti quattro soggetti, tutti foggiani: si tratta di due donne e due uomini: Margherita Gargiulo di 66 anni, funzionario amministrativo, in pensione da gennaio di quest’anno, e Giuseppina Carucci di 55 anni, istruttore direttivo amministrativo. Insieme a loro altre due persone, entrambe assunte con contratto part-time, Filippo Formiglia di 34 anni e Michele Piserchia di 46, tutti dipendenti della Provincia di Foggia, gravemente indiziati del reato di truffa aggravata e sottoposti alla misura degli arresti domiciliari.

I provvedimenti restrittivi sono l’esito di una complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia e condotta dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Foggia finalizzata a riscontrare un’ipotesi di assenteismo di alcuni dipendenti della Provincia di Foggia, impiegati presso gli uffici dei Servizi Sociali in via Lecce e dell’Osservatorio delle Politiche Sociali in via Fornelli che, sebbene dotati di due ingressi distinti, sono comunicanti e forniti di un unico orologio marcatempo delle entrate ed uscite dei dipendenti.

I quattro indagati sono accusati di essersi presentati ripetutamente ed alternativamente in ritardo sul luogo di lavoro, di essersi ripetutamente allontanati dallo stesso nel corso dell’orario giornaliero previsto dal contratto e di aver più volte anticipato l’uscita. Nonostante ciò sarebbero riusciti ugualmente a far risultare sempre la loro regolare presenza, grazie alla timbratura del proprio cartellino marcatempo o della propria scheda magnetica ad opera del collega che, a turno, era presente sul luogo di lavoro oppure omettendo di far risultare le uscite durante l’orario di ufficio.

Le indagini, condotte soprattutto attraverso prolungati ed accurati servizi di osservazione e pedinamento da febbraio agli inizi di maggio 2014, consentivano di far emergere un modus operandi sostanzialmente ripetuto nel tempo, che vedeva Margherita Gargiulo entrare in ufficio la mattina presto, prima delle otto, e timbrare regolarmente il badge, mentre gli altri colleghi indagati entravano in orari molto più comodi, pur risultando, dai tabulati dei rispettivi cartellini, entrati in orari prossimi alle otto. La 66enne, quindi, timbrava i badge dei colleghi in entrata quando questi non erano ancora arrivati e poteva contare sul fatto che questi facevano lo stesso, timbrando il suo badge in uscita all’orario contrattuale, mentre la stessa - spesso insieme ad altri indagati - si allontanava dal posto di lavoro molto prima.

L’attività dei carabinieri appurava anche che, oltre alla mancata corrispondenza dell’orario di entrata e di uscita dall’ufficio con quelli registrati con i badge, i quattro dipendenti si allontanavano spesso dall’ufficio durante l’orario di lavoro senza registrare l’uscita ed il rientro mediante l’orologio marcatempo. Durante il previsto orario di lavoro, i quattro dipendenti indagati, anziché essere in ufficio, passavano un significativo periodo di tempo a fare passeggiate nel centro cittadino, frequentare negozi, fare la spesa al mercato e dedicarsi ad acquisti vari, provocando un danno all’Ente di appartenenza, corrispondente sia alla retribuzione erogata senza controprestazione lavorativa, sia all’inevitabile disservizio conseguente alle ripetute assenze in uffici in cui i dipendenti erano complessivamente otto. Il danno economico stimato varia da 1500 a 3000 euro per i quattro indagati, ovvero un terzo degli stipendi percepiti nel trimestre preso in esame.Ora i quattro indagati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.

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