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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Apricena

Smascherato 'il sistema appalti" di Apricena: ecco perché hanno arrestato il sindaco leghista, un assessore e un imprenditore edile

Al sindaco di Apricena della Lega Antonio Potenza si contestano i reati di concussione, peculato e abuso d'ufficio. Ai domiciliari anche l'assessore, all'epoca dei fatti consigliere comunale, Ivan Augelli e Matteo Bianchi, imprenditore edile

+ Ecco come funzionava il sistema degli appalti +

Tre persone arrestate, tra cui il sindaco Antonio Potenza e l'assessore Ivan Augelli (all'epoca dei fatti consigliere comunale), l'imprenditore edile Matteo Bianchi, 25 indagati e svariate misure di natura interdittiva. E' questo il bilancio dell'operazione 'Madrepietra' messa a segno questa mattina dai finanzieri del Comando Provinciale di Foggia, all’esito di complesse e articolate attività di indagine coordinate e dirette dalla locale Procura della Repubblica.

Le indagini dell'operazione 'Madrepietra' sono state avviate in virtù della querela presentata da un cittadino con la quale venivano segnalate gravi irregolarità nelle procedure di aggiudicazione di importanti commesse pubbliche da parte del Comune di Apricena. A beneficiare di tali irregolarità, secondo il querelante, un noto gruppo di imprenditori del posto, ritenuto "vicino" al sindaco Antonio Potenza.

L'immediata escussione del querelante, a cura del Pubblico Ministero titolare delle indagini, e le conseguenti investigazioni svolte dalla compagnia di San Severo e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Foggia,.consentivano di verificare la fondatezza della querela e di riscontrare, in particolare, l'esistenza ed operatività in città del connubio politico-imprenditoriale attivo nel condizionamento di gare per l'aggiudicazione delle commesse pubbliche.

Seguivano, su delega della competente autorità giudiziaria, incisive investigazioni di natura tecnica, le cui emergenze venivano puntualmente riscontrate e validate da servizi di appostamento e pedimento e da acquisizioni documentali. L'attività di indagine si sviluppava per un lungo periodo di tempo, in quanto nel corso delle investigazioni emergevano costantemente nuove ipotesi di reato, con conseguente necessità per la Procura della Repubblica di aggiornare le iscrizioni nel registro delle notizie di reato.

All'esito delle indagini, nei confronti del sindaco, interessato dalla misura cautelare degli arresti domiciliari, sono stati acquisiti gravi indizi in ordine alla commissione dei reati di concussione, peculato ed abuso d'ufficio. Nell'ordine è stato accertato come il primo cittadino, nel febbraio 2018, abbia costretto un componente dello staff a rinunciare al posizionamento nella graduatoria finale di un concorso pubblico cui aveva partecipato, in modo tale da consentire ad altro candidato di risultare vincitore della selezione. L'intera condotta era mossa da ragioni di natura politica, risultate prevalenti rispetto al rigoroso rispetto della legalità.

Le captazioni telefoniche tra presenti e le correlate escussioni di testimoni hanno poi dimostrato come il sindaco di Apricena, nel gennaio 2018, abbia impiegato, per disbrigare impegni di natura privata e connessi alla professione di ingegnere, l'autovettura in dotazione al Comune per l'esecuzione di attività istituzionali.

Al novembre 2017 risale, invece, l'affidamento illecito, da parte del sindaco di Apricena, dei lavori di videosorveglianza dell'immobile sede del Comune in favore di un imprenditore compiacente. In particolare, nel corso delle attività di indagine, emergeva come il sindaco utilizzasse personalmente una scheda telefonica intestata alla madre dell'imprenditore.

Contestualmente, a carico di un assessore, Ivan Augelli, componente del Consiglio comunale di Apricena all'epoca dei fatti, interessato dalla misura cautelare degli arresti domiciliari, e di imprenditori edili collusi, uno dei quali sottoposto alla misura interdittiva del divieto temporaneo dell'esercizio dell'attività imprenditoriale per ciò che concerne i rapporti con la P.A., sono stati acquisiti gravi indizi dei reati di "trubata libertà degli incanti" e di "rivelazione ed utilizzazione dei segreti d'ufficio", con riferimento alla procedura pubblica di gara per l'appalto di servizi concernente "azioni di supporto alle politiche occupazioni mediante l'attivazione di borse lavoro per la manutenzione del patrimonio", nonché di "induzione indebita a dare o promettere utilità", avendo l'amministratore pubblico, abusando della propria qualità, indotto un imprenditore a cosnegnare una partita di legname a persona di sua fiducia. In particolare, sono stati ricostruiti i passaggi con i quali sono state inquinate gare pubbliche, al fine di favorire imprenditori del luogo ritenuti vicini all'amministrazione comunale.

Nei confronti, invece, dell'imprenditore edile di Apricena sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari e di alcuni professionisti compiacenti, sottoposti invece alla misura interdittiva della sospensione temporanea dell'esercizio dell'attività professionale, sono stati acquisiti gravi indizi in ordine alla commissione dei reati di "falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici", di "attività di gestione dei rifiuti non autorizzata" e di truffa ai danni della compagnia assicurativa.

Oggetto delle indagini anche il condizionamento della gara pubblica per la realizzazione della rotatoria lungo la Statale 89 nel territorio di Apricena. Secondo gli elementi di prova raccolti, quattro imprenditori di Apricena costituivano un "carrello di imprese", turbavano attraverso la presentazione di "offerte di comodo" la predetta procedura e consentivano quindi ad una delle imprese partecipanti di aggiudicarsi illecitamente la gara.

In tale contesto il funzionario della Centrale Unica di Committenza dei comuni di Apricena, Isole Tremiti e Poggio Imperiale ed il responsabile del terzo Settore III- Lavori Pubblici e Patrimonio del Comune di Apricena, formavano attestazioni ideologicamente false.

I funzionari pubblici e gli imprenditori coinvolti sono stati sottoposti alle misure interdittive della sospensione temporanea dai pubblici uffici e dal divieto temporaneo dell'esercizio dell'attività imprenditoria per ciò che concerne i rapporti con la P.A.

Inficiati da responsabilità di natura penale anche i lavori di miglioramento sismico della Caserma dei Carabinieri finanziati dalla Regione Puglia e dal Comune, oggetto di procedura negoziata di gara pubblica.

Gli elementi di prova raccolti hanno infatti consentito di accertare che il direttore dei lavori del COmune, il responsabile del Settore III - Lavori Pubblici e Patrimonio dell'Ente ed il rappresentate legale della società aggiudicatari a dei predetti lavori pubblici formavano atti ideologicamente fasi relativi alla data di inizio dei lavori, inducendo in tal modo in errore la Regione Puglia procurando alla società aggiudicataria un ingiusto profitto patrimoniale. I tre pubblici ufficiali coinvolti sono stati sottoposti a misure interdittive. L'intera attività di indagine si è avvalsa anche della collaborazione di privati cittadini che, escussi a sommarie informazioni dagli inquirenti, hanno reso dichiarazioni tali da confermare pienamente il quadro cautelare emerso dalle attività di intercettazione, dai servizi di osservazione e dalla analisi dei documenti. In tutto sono 25 i soggetti coinvolti, ai quali è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari.

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