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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Tentata estorsione nel Salento, arrestato foggiano: "Hai 24 ore di tempo per portarci 50mila euro altrimenti la facciamo chiusa"

In carcere il 22enne Kevin Pacillo. E' accaduto nel leccese. Vittima un imprenditore di Nardò, destinatario di diverse minacce culminate con danneggiamenti presso la propria abitazione

La Squadra Mobile di Lecce  ed il Commissariato di P.S. Nardò, in collaborazione con i colleghi della Squadra Mobile di Sassari, hanno eseguito, nelle prime ore della mattinata di ieri in località San Pasquale frazione di Tempio Pausania (SS),  su ordine del Sost. Procuratore della Repubblica del Tribunale di Lecce, l’ordinanza di custodia cautelare a carico del 22enne foggiano Kevin Pacillo, ritenuto responsabile di tentata estorsione aggravata, violazione di domicilio e detenzione e porto in luogo pubblico di esplosivo.

Le indagini  si sono sviluppate a seguito delle denunce sporte da un noto imprenditore di Nardò nel mese di febbraio u.s.,  il quale ha denunciato una richiesta estorsiva avvenuta tramite una missiva unita ad un petardo, entrambi collocati sul parabrezza della propria autovettura. L’esplicito testo della lettera non lasciava dubbi sulle reali intenzioni del mittente il quale, nel mostrarsi profondo conoscitore delle abitudini familiari della vittima, richiedeva la somma di 50.000 euro, minacciando, in caso di rifiuto, ritorsioni nei confronti dei familiari della parte offesa.

Qualche giorno dopo si verificava l’esplosione di un ordigno del tipo bomba carta, collocato su una finestra retrostante l’abitazione dell’imprenditore, che causava la rottura del vetro e il danneggiamento dell’infisso. L’episodio veniva immortalato dall’impianto di video-sorveglianza posto ai lati della casa,  le cui  immagini  ritraevano  un individuo giunto a piedi, dopo aver scavalcato il muro di cinta sito nella parte retrostante del fabbricato, disponeva l’ordigno e, dopo l’accensione della rispettiva miccia, fuggiva a  piedi, e pochi istanti dopo si registrava il bagliore scaturito dalla deflagrazione.  A qualche ora  dall’attentato sull’utenza dell’imprenditore giungeva una nuova mirata telefonata da parte dell’estortore il quale ribadiva la pretesa estorsiva fatta in precedenza: “Signor  **omissis** ...... hai 24 ore per portarci i soldi che non ci hai portato l’altro giorno, …… signor **omissis**   hai 24 ore per portarci 50 mila euro… altrimenti la facciamo chiusa!!!.”. Tale ultima circostanza  veniva fatta seguire, in sequenza,  da due messaggi:  “oggi alle ore 12:00 faccio andare uno dei miei a prendere i soldi se non ci sono o succede qualcosa inizia a pregare spero di essere stato chiaro signor  **omissis**” e “ “lecce gallipoli uscita stadio nardò a destra di fronte al cane morto”.

I successivi accertamenti sul numero telefonico dal quale erano stati inviati i messaggi estorsivi permettevano di appurare che si trattava di una numerazione appartenente ad una cabina telefonica pubblica  installata nella piazza  di Galatone,  coperta da telecamere di video-sorveglianza gestite da quel comune.

Dalla visone del filmato, in corrispondenza degli orari compatibili con l’invio dei messaggi,  si notava che nei pressi della cabina giungeva l’autovettura Polo Volkswagen‎ di colore grigio, di cui si rilevava chiaramente il  numero di targa, con due persone a bordo, le quali si recavano all’interno della cabina telefonica e, per alcuni minuti, utilizzavano la tastiera dell’apparecchio, operazione compatibile con l’invio di messaggi.

Anche le ulteriori investigazioni, oltre agli elementi raccolti sino a quel momento, propendevano in ordine all’identificazione del giovane autore dell’atto estorsivo in Kevin Pacillo;  congettura rafforzata  anche dai filmati del sistema di sorveglianza installato presso un  negozio di compro oro dell’imprenditore sito a Lecce,  che immortalava,  all’interno dell’attività commerciale,  l’estortore durante la compravendita di alcuni monili e, come per legge,  veniva identificato quale cliente. 

Sulla scorta dei gravi indizi di colpevolezza raccolti, il G.I.P. del Tribunale di Lecce  Vincenzo Brancato, ritenuta la reiterata pericolosità manifestata con spregiudicatezza ed elevata  inclinazione a delinquere dell’uomo, ha applicato nei confronti di Pacillo la misura della custodia cautelare in carcere. E’ stato condotto presso la Casa Circondariale di Tempio Pausania.

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