Morta in ospedale a 38 anni, archiviato il caso di Stefania: "Fu per cause naturali"

L'operato dei medici è stato “immune da censure", pertanto il "decesso della signora Stefania Fede risulta a imputabile a cause naturali”.

Con questa motivazione, il Tribunale di Foggia ha disposto l’archiviazione del procedimento penale a carico di sei medici, indagati per omicidio colposo per il decesso di Stefania Fede, 38enne di Orta Nova ma residente a Stornara deceduta all'ospedale di Cerignola,

La vicenda, tragica per il suo epilogo, risale al 22 ottobre del 2018. La famiglia, assistita dall'avvocato Michele Sodrio, si oppose alla prima richiesta di archiviazione del caso. Il gip del Tribunale di Foggia, Maria Michela Valente - dopo aver accolto l'istanza presentata dai familiari e aver disposto la nomina di consulenti medici legali per una nuova perizia “seria ed approfondita” - ha confermato quanto già stabilito dai consulenti della Procura (la cui valutazione medico legale era stata ritenuta dai familiari  "superficiale e frettolosa").

Allontanata ogni ombra, quindi, sui medici coinvolti, tutti all'epoca dei fatti in servizio presso il reparto di Rianimazione del 'Tatarella'. "La conclusione di questa vicenda, con il profondo rispetto dovuto al dolore che ha colpito i familiari della signora Stefania, dimostra ancora una volta che medici ed operatori sanitari, che con professionalità sono a servizio ogni giorno per la tutela della salute degli altri, sono troppo spesso accusati di condotte scorrette e sottoposti ad un vergognoso linciaggio mediatico", chiosano gli avvocati Raffaele Preziuso, Potito Marucci e Michele Sarcina, difensori di alcuni dei medici coinvolti nella vicenda.