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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Il silenzio dei cittadini più grave del fragore delle bombe". La Fondazione Buon Samaritano esorta: "Si risveglino le coscienze sopite"

La Fondazione: "Condividiamo l’appello che il prefetto Grassi ha rivolto al mondo imprenditoriale ed ai cittadini in genere. "La lotta alla criminalità, non può essere affrontata dallo Stato in solitudine, ma deve necessariamente coinvolgere anche i cittadini e soprattutto le vittime dei reati"

“L’appello del prefetto conduca ad una profonda riflessione ed al risveglio delle coscienze sopite”. Con queste parole, la Fondazione antiusura Buon Samaritano esprime il più sentito apprezzamento e piena condivisione per l’appello che il prefetto Grassi ha rivolto al mondo imprenditoriale ed ai cittadini in genere, in un incontro programmato dal lontano mese di giugno.

"La lotta alla criminalità, comune ed organizzata, non può essere affrontata dallo Stato in solitudine, non perché questo non abbia le capacità e le competenze adeguate per farlo, ma perché è una battaglia che deve necessariamente coinvolgere anche i cittadini e soprattutto le vittime dei reati. Oltre all’azione repressiva da parte delle forze dell’ordine e della magistratura, occorre portare avanti una vera e propria rivoluzione culturale che conduca al risveglio delle coscienze sopite", si legge nella nota della Fondazione.

"La storia e le esperienze del passato ci hanno insegnato che la forza della criminalità coincide con la nostra debolezza, con la rassegnazione dei cittadini ad accettare uno stato di cose come se questo fosse immutabile, immodificabile. Dice don Ciotti che la peggiore corruzione è quella delle nostre coscienze, quando in noi si concretizza la consapevolezza che non stiamo facendo ciò che invece dovremmo fare, eppure ci comportiamo come fa lo struzzo, mettendo la testa sotto la sabbia e facendo finta di non vedere e non sapere".

"In tale contesto ciò che più preoccupa non è il fragore assordante delle bombe, ma il silenzio di quei cittadini che decidono di non dare il loro contributo ad una giusta causa. Così facendo pregiudichiamo in modo irreversibile il futuro dei nostri figli e delle prossime generazioni, precludendo qualsiasi ipotesi di sviluppo economico, sociale e culturale della nostra terra. Questa è la grande responsabilità che ci accolliamo".

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