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Daniela, la foggiana morta di dolore simbolo della crociata per l'eutanasia legale. La sorella: "Aiutatemi a realizzare il suo desiderio"

L'appello di Valentina che ora ripone nei cittadini la speranza di raggiungere l'obiettivo delle 500.000 firme da consegnare in Corte di Cassazione entro il 30 settembre per il referendum sul suicidio assistito

"Mia sorella è stata colpita da un tumore al pancreas e, purtroppo, dal 20 febbraio del 2020 i medici non ci hanno lasciato molta speranza. La malattia l'ha portata via prima che la burocrazia potesse dare il consenso per l'eutanasia che lei aveva chiesto". Daniela non aveva tempo. A raccontarlo oggi fino a quando la commozione ha preso il sopravvento è stata la sorella Valentina.

Foggiana, ha vissuto il suo calvario nella Capitale, dove viveva per lavoro. Avrebbe voluto un suicidio medicalmente assistito, bere da sola un farmaco capace di porre fine alle sue sofferenze, "fare le cose nel migliore dei modi", salutare i suoi cari e andare via con il sorriso, volontà che aveva affidato ad un videomessaggio. È morta il 5 giugno, all'età di 37 anni.

A febbraio aveva chiesto alla Asl di Roma la verifica e l’attestazione delle condizioni necessarie per poter ricorrere al suicidio assistito, in applicazione della sentenza della Corte Costituzionale sul caso Cappato. Daniela ha impugnato il diniego ricevuto con l'aiuto dell’Associazione Luca Coscioni. L’udienza era fissata al 22 giugno, ma lei è morta il 5 giugno, a 37 anni. Oggi è il simbolo della crociata per l'eutanasia legale.

"Era in contatto con Marco Cappato, che voglio ringraziare personalmente perché è stato di grandissimo supporto per mia sorella", ha detto Valentina in occasione della presentazione della campagna di raccolta firme per il Referendum per l'eutanasia legale-

"Daniela era un'attivista su altri temi, quelli delle libertà sessuali, ed era una persona scatenata e piena di vita", è il ricordo del tesoriere dell'Associazione Coscioni.

Ha rifiutato la sedazione profonda, per rimanere lucida fino alla fine. "Ha lottato tanto". Ma la malattia l'ha consumata.

"Lei ha sempre parlato di un piano B, voleva essere certa di averlo, purtroppo la malattia l'ha portata via prima che questo potesse avvenire - afferma Valentina - Vorrei lanciare un appello e invitare tutti i cittadini ad andare a firmare, perché era veramente importante per mia sorella. Vorrei tanto vedere realizzato questo suo desiderio".

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