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"Si chieda al pentito di Francesco". I familiari di Armiento sperano nella riapertura del caso: "Vogliamo la verità"

A sei anni dalla scomparsa del giovane di Mattinata, vittima di 'Lupara bianca', la famiglia spera di poter dare degna sepoltura allo scomparso. L’apertura sul caso, spiega l'avvocatessa Innocenza Starace, potrebbe venire dal recente pentimento di Andrea Quitadamo e delle sue verità

Oggi, 17 febbraio, Francesco Armiento avrebbe compiuto 35 anni. Ma del giovane di Mattinata, scomparso nel 2016, non si hanno tracce: è uno dei casi di ‘lupara bianca’ che si contano sul Gargano. Ma a sei danni dalla scomparsa, la famiglia spera in una svolta: “La speranza è quella di poter conoscere la verità sull’accaduto e di riavere il corpo di Francesco per dargli degna sepoltura”, spiega l’avvocatessa Innocenza Starace, che rappresenta Luisa Lapomarda e Michela Armiento, rispettivamente mamma e sorella dello scomparso.

L’apertura sul caso, spiega, potrebbe venire dal recente pentimento del mattinatese Andrea Quitadamo: “Abbiamo chiesto ai procuratori della Dda che si occupano della zona Gargano di chiedere espressamente al collaboratore notizie sul caso. I familiari hanno fornito ulteriori input e hanno chiesto di essere nuovamente ascoltati perché le loro dichiarazioni potrebbero essere fondamentali per dare riscontri esterni rispetto a quello che, speriamo, possa dire il pentito”, continua il legale.

“Siamo convinti che le due procure possano collaborare per fare luce su questo omicidio, così che la famiglia possa vedere riaperto il procedimento, precedentemente archiviato,  per sequestro di persona e omicidio”.

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