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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Si fingono avvocati, carabinieri, assicuratori e corrieri: così truffano gli anziani di Foggia (e della BAT)

Tre le truffe a Foggia di cui siamo venuti a conoscenza nel mese di dicembre. Due misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti eseguite a Napoli dai carabinieri del comando provinciale di Bari

Quello delle truffe agli anziani e delle tecniche utilizzate per raggirare le vittime e ‘costringerle’ a consegnare il denaro, purtroppo è un fenomeno in continua crescita: troppi i casi che si verificano a Foggia o in provincia, alcuni dei quali non vengono addirittura denunciati. L’ultimo di una lunga serie di reati di cui siamo venuti a conoscenza si è verificato qualche giorno fa, due giorni prima della vigilia di Capodanno: in quell’occasione un uomo ha chiamato una signora sostenendo di essere un avvocato e che per via di un incidente stradale il figlio era momentaneamente ristretto in Questura e rischiava l’arresto, per evitare il quale avrebbe dovuto sborsare la cifra di 6500 euro. Il finto legale a quel punto si è presentato presso l’appartamento della donna ritirando la somma richiesta.

Un fenomeno che non riguarda solo la Capitanata ma anche la BAT, e non è escluso che ad agire possano essere state le stesse persone. E' però soltato una ipotesi. Altri due casi analoghi erano avvenuti, sempre a Foggia, il 28 dicembre e due settimane prime: nel primo caso ad agire era stato un finto assicuratore, pochi giorni prima invece una signora era stata truffata da due finti corrieri dal chiaro accento campano.

Questa mattina i carabinieri del comando provinciale di Bari, hanno dato esecuzione, a Napoli, a due misure cautelari (una delle quali detentiva agli arresti domiciliari e l’altra dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), emesse dal GIP del Tribunale del capoluogo pugliese, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di truffa e tentata truffa aggravate, in concorso.

Il provvedimento scaturisce da un’indagine avviata nel giugno 2017 dalla Compagnia di Andria a seguito della preoccupante escalation dell’incidenza dei reati di truffa, operati da sedicenti carabinieri, ai danni di anziani residenti nel comprensorio andriese. Segnatamente, l’indagine ha avuto la sua genesi nell’arresto, per tentata estorsione aggravata, operato in Minervino Murge dai militari del posto, di uno dei due destinatari delle attuali ordinanze, in quanto ritenuto autore di un delitto di specie. Nella circostanza, l’Autorità Giudiziaria di Trani qualificava nella fattispecie di reato suddetta la condotta dell’arrestato, evidenziando la sofferta soggezione in cui si era venuta a trovare la vittima, originata da una forte violenza psicologica posta in essere dal reo.

Sostanzialmente, la perfida tecnica adottata dai truffatori, consisteva nel raggirare le vittime, inducendole a credere, da un lato, che un prossimo congiunto fosse trattenuto presso una caserma dell’Arma, in quanto coinvolto in un sinistro stradale; dall’altro, che fosse necessario, per la liberazione dello stesso, versare cospicue somme di denaro. Incredibilmente, gli spregiudicati malviventi agganciavano l’anziano destinatario del raggiro con una telefonata nella quale uno dei truffatori si presentava sotto le mentite spoglie di un certo maresciallo primo dei carabinieri, prospettando una fasulla situazione di difficoltà in cui versava, in quel momento, un parente dell’interlocutore. Dopo tale prospettazione, il falso Maresciallo proponeva la possibile soluzione dell’inconveniente, risolvibile consegnando una somma di denaro ad un fantomatico legale di fiducia. Ottenuto l’assenso della vittima della truffa per la soluzione del problema, ecco quindi che subentrava il “compare” del Maresciallo telefonista. Il falso avvocato, infatti, senza pudore, si presentava presso l’abitazione dello sventurato dal quale riceveva l’importo pattuito.

Nel dettaglio, l’inchiesta ha fatto chiara luce su due episodi avvenuti rispettivamente ai danni di una 86enne e di un 84enne. Il primo dei due  è stato portato a compimento il 26 giugno 2017 a Gioia del Colle; l’altro, è stato tentato il giorno successivo a Giovinazzo ed è fallito per l’avvedutezza della persona offesa, che per sua fortuna non è caduta nell’inganno tesogli.

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