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Cronaca

Capitanata nella morsa della criminalità, Tutolo sprona i suoi 61 sindaci all'azione: "Senza sviluppo la mafia ride e ingrassa"

Il consigliere regionale annuncia una nuova manifestazione di piazza: "Possiamo portare insieme tutte le questioni ignorate da decenni: dalla sanità alla sicurezza, dalle infrastrutture alle vie di comunicazione. Io non mi arrendo, il futuro dipende solo da noi"

La Capitanata è stretta nella morsa della criminalità e del disinteresse, il consigliere regionale Antonio Tutolo chiama a raccolta i 61 sindaci dei comuni del Foggiano, ricordando a ciascuno ruolo e doveri. 

L'ex sindaco di Lucera sprona i colleghi all'azione. "Il prossimo 26 settembre ho promosso una manifestazione sulla Statale 16. Ritengo infatti che quella strada sia il simbolo della disattenzione nei confronti dell’intera Provincia di Foggia". Ma annuncia una nuova manifestazione per portare in strada "i risvolti negativi operati dalla geografia giudiziaria che ci ha lasciato un solo tribunale a fronte di una criminalità violenta e in espansione in tutta la Capitanata", scrive.

"Dobbiamo chiedere se vogliono solo parlare di ‘Quarta mafia’ e continuare a non fare niente, o, fatto salvo l’ottimo lavoro delle forze dell’ordine, vogliono cominciare ad impegnarsi seriamente per risolvere il problema criminalità. Un altro omicidio a San Severo, un altro bambino innocente ferito, un altro passante innocente colpito da proiettili sparati in pieno giorno in mezzo alla gente. Vogliamo ancora far finta di nulla?", chidede retoricamente.

"O alziamo la testa tutti insieme e rappresentiamo i nostri cittadini o andiamoci a nascondere perché saremmo indegni del compito affidatoci", continua. "Non intervenire sulla Foggia-San Severo significa infischiarsene del problema e delle vittime. Ed io questo la reputo una mancanza di rispetto nei confronti di 600mila persone. Sulla Foggia-San Severo porterò le questioni annose che soffocano la nostra amata terra, ma anche alcune possibili soluzioni, che mi piacerebbe anche tu - dice riferendosi ai rappresentanti della politica locale - contribuissi a sottoporre alle Istituzioni che dovrebbero intervenire, a partire dal Governo".

"Sono mesi che chiedo insistentemente un Consiglio Regionale monotematico sulla Capitanata. Nei giorni scorsi ho invitato tutti i rappresentanti regionali di questa provincia attorno ad un tavolo, con scarsi risultati. Da qui la mia decisione di ricorrere a un gesto eclatante. Sto dunque chiedendo il sostegno di tutti", continua.

"Sono convinto infatti che insieme possiamo evidenziare le difficoltà del nostro territorio e proporre idee. Per esempio, grideremo che ci troviamo in piena emergenza idrica e che se non si interviene, prima o poi pagheremo un prezzo altissimo per lo stress a cui è sottoposta una diga di Occhito ormai datata. Non so tu, ma io sono molto preoccupato. Si sta parlando tanto in questi giorni di Pnrr, ma – ad oggi – nessuno sa spiegare per quali opere e come saranno impiegati i soldi destinati alla Capitanata. Lo trovo assurdo".

"Senza Sviluppo la mafia ride e ingrassa. Dobbiamo pretendere l'attenzione che meritiamo. Possiamo portare insieme tutte le questioni ignorate da decenni: dalla sanità alla sicurezza, dalle infrastrutture alle vie di comunicazione. L’alternativa è continuare a piangerci addosso, cosa che sappiamo fare bene, ma che a me non attira proprio".

"Ritengo che quella del 26 settembre sia l’occasione per mettere in campo delle iniziative e delle proposte per risolverli questi problemi atavici e parlare di vero sviluppo e di lavoro, cioè di speranza per i nostri figli. Sai, non credo che la nostra provincia sia nata per essere ultima nelle classifiche italiane, ma che in passato siano state fatte delle scelte sbagliate. Siamo ancora in tempo per rimediare".

"So perfettamente che l’atteggiamento collettivo di fronte a questa situazione è di scoraggiamento e di resa che sfociano inevitabilmente nell’immobilismo. Per molti ormai sembra che la Provincia di Foggia sia condannata a un destino già segnato. Ma se nessuno si muove per risolvere i problemi, è ovvio che andremo incontro a quel destino. Invece io non mi arrendo, perché sono convinto che il nostro futuro dipenda solo da noi", conclude.

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