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Strage di mafia, il Gargano ricorda Luigi e Aurelio Luciani: “E’ iniziata una rivoluzione. Non dobbiamo fermarci adesso"

Tre anni fa, i due agricoltori di San Marco in Lamis furono assassinati durante l’agguato teso al boss Mario Luciano Romito e al cognato Matteo De Palma

Un ricordo commosso e un lungo applauso per ricordare i fratelli Luigi e Aurelio Luciani, vittime innocenti di mafia. Tre anni fa, i due agricoltori di San Marco in Lamis furono assassinati sotto il sole cocente di agosto, durante l’agguato teso al boss Mario Luciano Romito e al suo autista e guardaspalle, il cognato Matteo De Palma. Da allora tutto è cambiato: “E’ iniziata una rivoluzione. Non possiamo fermarci adesso”, spiega Arcangela, vedova di Luigi. “In questa rivoluzione sono presenti tanti ragazzi, che nonostante la giovane età, a differenza di tanti adulti, hanno già deciso da che parte stare. Questa terra non è più invisibile. Non siamo più invisibili: ora tutti conoscono la nostra rabbia, il nostro dolore, la nostra voglia di vivere” | IL VIDEO

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