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Cronaca

Rifiuti: salta l'accordo tra Amica e Amiu, sindacati abbandonano il tavolo

I sindacati abbandonano il tavolo e informano i lavoratori: "A queste condizioni non ci stiamo". Ora hanno 48 ore di tempo per formulare la controproposta al sindaco. L'Amiu: "Il costo del personale deve calare o ce ne andiamo"

La fumata a Palazzo di Città questa volta sembra essere non nera, ma nerissima. Nessun accordo sul fitto di ramo d’azienda Amica-Amiu.

L’incontro convocato questo pomeriggio tra amministrazione comunale, le due aziende di igiene urbana e i sindacati di Amica, è durato poco più di un’ora e si è concluso con un nulla di fatto.

La Cgil ci va giù dura: “La proposta di Amiu è senza prospettiva”.

LA PROPOSTA. Riassunzione di tutte le 355 unità lavorative ma con una drastica rivisitazione delle posizioni organizzative: soppresse tutte le figure dirigenziali e di vertice, annullate promozioni e scatti d’anzianità, il nuovo inquadramento dovrà essere, per tutti, tra il  I e il II livello, con una busta paga, media, molto più leggera (900 euro) e almeno 165 unità da riportare per strada (oggi, tra Amica e Dauniambiente, non superano la trentina).

Il personale costa tanto, troppo: 17milioni di euro all’anno quasi su un corrispettivo di 23 milioni, proventi della Tarsu, per un’incidenza, sulla spesa complessiva, che supera l’80%. Il presidente dell’Amiu, Gianfranco Grandaliano, intende portarlo a non oltre il 63% per risparmiare almeno 400mila di euro.

Così è scritto nel mini piano occupazionale presentato oggi ad Amica e sindacati, mentre fuori, in piazza Ceci, una cinquantina di lavoratori attendevano in religioso silenzio, sorvegliati da Digos, Carabinieri e Polizia Municipale.

Queste le condizioni. O l’Amiu non è disponibile ad alcune accordo con Amica per il fitto di ramo d’azienda (il che significa dal primo ottobre emergenza ambientale ed occupazionale a Foggia, con 355 lavoratori a casa).

Vertice tra l'Amica e l'Amiu: le foto da Palazzo di Città

Ma l’Amiu è irremovibile: “Non intendiamo mettere un euro in più sul canone mensile che il Comune di Foggia ha intenzione di erogarci, pari a 1,7milioni di euro. Con questo piano ci accolliamo la gestione del servizio e garantiamo il mantenimento di tutti i livelli occupazionali ma il costo del personale deve calare o ce ne andiamo” l’ultimatum di Grandaliano. Insomma, un taglio netto, drastico, a tutto ciò che è stato il passato di Amica, lo stesso che, evidentemente, l’ha condotta al fallimento.

Ma i sindacati non ci stanno. Di fronte al piano di Amiu saltano letteralmente sulle sedie, abbandonano il tavolo ed informano i lavoratori: “Nessuna intesa è possibile a queste condizioni. E’ una proposta senza prospettiva. Siamo coscienti che tutti dovremo fare sacrifici ma non così”. Ora ci sono 48 ore di tempo, concesse ai sindacati per formulare la loro controproposta. 

“La invieremo al sindaco entro sabato mattina, poi ognuno si assumerà le proprie responsabilità”.

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