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Cronaca

Altra fumata nera tra Amica e Amiu: aggredita sindacalista Cgil

Francesca Tavano aggredita al grido "Ci avete venduti". I sindacati non intendono cedere sui demansionamenti. Amiu dovrebbe versare subito una cauzione di 500mila euro e 98mila per il fitto di ramo d'azienda

Nessuna intesa. Il vertice, decisivo, di questo pomeriggio tra Amiu e sindacati Amica finisce con un'altra fumata nera.

Nessun accordo tra le parti, che pure in mattinata si erano dette entrambe fiduciose sulla possibilità di giungere ad un accordo.

Quattro ore di vertice tesissimo non sono bastate per trovare un compromesso, necessario, quando mancano 4 giorni al gong finale: il 30 settembre scade l'esercizio provvisorio e il Tribunale fallimentare ha già fatto sapere che non intende concedere proroghe. La città rischia, dal 1° ottobre, di piombare nell'emergenza ambientale ed occupazionale (355 i dipendenti che resterebbero senza lavoro, tra Amica e Dauniambiente).

AGGREDITA SINDACALISTA CGIL. Che la tensione sia altissima, anche tra gli stessi lavoratori e tra loro e i sindacati, lo conferma peraltro l'aggressione subita dalla rappresentante Cgil Francesca Tavano nel primo pomeriggio, mentre si recava all'incontro, "attaccata - dichiara- verbalmente e fisicamente da alcuni lavoratori al grido di "ci avete venduti".

IL NODO DEI DEMANSIONAMENTI. Su un punto i sindacati non intendono cedere di un millimetro: i demansionamenti. Sono diposti a tagliarsi lo stipendio del 15% per rientrare nel costo del lavoro imposto da Amiu (63% sulla spesa complessiva, oggi è all'82%), ma le posizioni potranno essere rivedute solo successivamente, fanno sapere.

Per parte sua invece l'Amiu, che avrebbe accettato quasi tutte le condizioni poste dai sindacati, a partire dal mantenimento degli scatti di anzianità e dei diritti acquisiti, ritiene la revisione degli inquadramenti condizione essenziale per valutare la tenuta economico-finanziaria dell'accordo. "Senza una riorganizzazione preventiva del personale, senza una griglia di partenza, non siamo in grado di farlo" avrebbe dichiarato il presidente Gianfranco Grandaliano che intende invece portare la stragrande maggioranza dei dipendenti Amica fuori dagli uffici, con un inquadramento di secondo livello.

MURO CONTRO MURO. Dunque, è muro contro muro. A complicare le cose, poi, e ad avvelenare ancor più il clima è giunta la comunicazione in giornata del tribunale fallimentare che ha richiesto, per la formalizzazione dell'accordo, il deposito da parte di Amiu, subito, di 500mila euro a titolo di cauzione (oltre al versamento ad Amica dei 98mila euro per il fitto di ramo d'azienda).

Domani le parti potrebbero tornare ad incontrarsi, ma, naturalmente, "se sussistono le condizioni". In serata, in ogni caso, il sindaco di Foggia Gianni Mongelli ha informato dell'esito del tavolo il prefetto di Foggia, Luisa Latella.

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