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Cronaca

Mongelli: “Curatela Amica non s’illuda, riprenderemo trattativa con Amiu”

Dunque, se qualcuno si illudeva di poter continuare nella "mala gestio", dovrà ricredersi. Nessuno stop. Ma avanti con la riorganizzazione e il risanamento. Mongelli: "Entro il 20 gennaio le cose saranno cambiate"

E’ un cambiamento difficile, forse anche pericoloso in questa città. Ma è necessario. E noi lo faremo”.  Parola di Gianni Mongelli.

Se un effetto lo ha ottenuto il provvedimento del tribunale fallimentare di proroga dell’esercizio provvisorio di Amica intervenuto, a sorpresa, in piena trattativa con la barese Amiu, questo è il pugno di ferro del sindaco nella vertenza rifiuti.

A 48 ore dal provvedimento giudiziario, il primo cittadino rilancia e contrattacca. Organizza una conferenza stampa a cui invita anche il presidente Amiu, Gianfranco Grandaliano, e parla senza filtri. “Con quel provvedimento giudiziario si è deciso di intraprendere la strada del non cambiamento, del lasciare tutto così com’è. Ma noi non lo permetteremo. Amica interromperà la gestione provvisoria molto prima dei 15 mesi concessi dal tribunale. E siamo pronti, sin da ora, a riprendere la trattativa con AMIU”. Nessuno si illuda, dunque. La strada del cambiamento è appena partita. L’ordinanza di Mongelli parla chiaro. Ed è una dichiarazione di guerra, quasi, alla curatela fallimentare.

La terza versione, rivisitata e corretta per andare incontro alle richieste del comitato dei creditori (che ieri ha dato l’atteso via libera), pone una serie di paletti inderogabili alla gestione della curatrice fallimentare, Mirna Rabasco.

A partire dalla durata: “il termine del 15 dicembre è stato deciso proprio perché il mio potere ordinatorio scade il 20 gennaio ed un periodo che ritengo congruo per la riorganizzazione che dovrà fare la curatela”.

Quindi le altre condizioni: “Non accetteremo più servizi inefficienti ed inefficaci, il servizio dovrà essere di qualità a fronte del corrispettivo Tarsu, che non intendiamo aumentare perché non torneremo a mettere le mani nelle tasche dei cittadini”.

Quindi il costo del personale, che dovrà essere subito portato al 65%, con un serio piano di ristrutturazione aziendale da presentare entro il 30 ottobre,  e la raccolta differenziata: sempre entro il 30 ottobre la curatela fallimentare dovrà presentare uno specifico piano di attivazione del servizio, a Foggia inesistente (il che porterà i foggiani dal prossimo 1 gennaio ad un maggiore esborso di 10 euro a persona per l’ecotassa, che passerà da 15 a 25 euro).

AMICA: NE' VINTI E NE' VINCITORI

Sarà lo stesso Comune di Foggia a sorvegliare che queste condizioni, inderogabili, vengano rispettate, in particolare il livello qualitativo del servizio che verrà controllato mensilmente, o a rischio sarà lo stesso corrispettivo mensile che il Comune versa ad Amica (22 milioni di euro annui rivenienti dalla Tarsu detratto l’importo per la gestione della discarica, che è a carico di Amica”).

Quindi un passaggio sul provvedimento, inaspettato, del giudice delegato, Roberto Gentile. Mongelli lo accetta ma non lo condivide.“Atto inopportuno” lo definisce, peraltro confutato dagli atti passati dello stesso magistrato che solo nel luglio scorso “respingeva la nostra richiesta di proroga dell’esercizio provvisorio per l’impossibilità di “procrastinare – scriveva- la mala gestio” di Amica. Non solo. Lo stesso Gentile, nella sentenza di fallimento di Amica del gennaio scorso, una duro j’accuse riservava proprio alle maestranze. Ma è anche un provvedimento “inspiegabilmente lungo” per Mongelli: “tra 15 mesi – dice sibillino- siamo stranamente sotto la scadenza del mio mandato di sindaco e dunque alla vigilia di una competizione elettorale” . E a chi gli domanda se non si senta vittima di un “disegno ordito ai danni del sindaco”, non si sbilancia e dichiara serafico: “Questi sono i fatti”.

Poi Grandaliano, che parla di “provvedimento gratuito di un magistrato estraneo alla vicenda”. “Mi sento mortificato perché per la prima volta nella mia carriera professionale un giudice fallimentare motiva le sue proroghe adducendo una difesa dei lavoratori entrando in una trattativa che non gli compete e non conosce. Peraltro gli stessi lavoratori hanno riconosciuto l’esosità del costo del personale di Amica, dicendosi disponibili alla riorganizzazione. Le condizioni che il giudice ha ritenuto “gravose” altro non sono che parametri nazionali oggettivi, presi a riferimento anche per Amica”. E conferma, il presidente Amiu, la disponibilità del sindaco Emiliano ad aiutare Foggia, “ che non è operazione elettorale come qualcuno ha insinuato – chiarisce Mongelli - bensì un’operazione di sinergia istituzionale”.

Dunque, se qualcuno si illudeva di poter continuare nella “mala gestio”, dovrà ricredersi. Nessuno stop. Ma avanti con la riorganizzazione e il risanamento. “Entro il 20 gennaio le cose saranno cambiate – dichiara Mongelli - Al prossimo soggetto giuridico consegneremo un’azienda risanata. E tutte le economie le utilizzeremo per migliorare le condizioni dei lavoratori. A partire dal fitto di ramo d’azienda, in merito al quale invito la curatela a metterlo subito a disposizione per questo fine”.

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