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Cronaca Candelaro / Via San Giovanni Bosco

Omicidio Piserchia, 32enne ascoltato dai magistrati: "Ho agito per legittima difesa"

Alberto Donato Riccio è stato ascoltato dai magistrati, per spiegare la sua versione dei fatti. Tra i due, vi erano continui litigi per il parcheggio auto

Si è appellato alla ‘legittima difesa’, il 32enne foggiano accusato dell'omicidio di Pompeo Piserchia, fermato dalla polizia subito dopo l’omicidio, avvenuto lo scorso sabato sera, sul pianerottolo di una palazzina in via San Giovanniu Bosco, a Foggia.

Questa mattina, l’uomo - Alberto Donato Riccio - è stato ascoltato dai magistrati, ai quali ha spiegato la sua versione dei fatti. Secondo quanto riferito dal 32enne, tra i due uomini vi erano vecchie ruggini e continui litigi relativi al parcheggio delle rispettive auto.

L’ultima discussione è avvenuta la sera del 27 agosto, quando Piserchia, secondo la versione di Riccio, avrebbe aggredito il 32enne scagliandogli prima un pugno in pieno viso e poi minacciandolo e cercando di ferirlo con un coltello estratto da un marsupio, con il quale Riccio è rimasto ferito ad una mano.

A quel punto, il 32enne avrebbe cercato di difendersi. Una versione dei fatti che però non collima pienamente con quanto avvenuto in via San Giovanni Bosco, poiché Piserchia è stato colpito con sei coltellate, tutte molto profonde e inferte con violenza, di cui due letali. Nel pomeriggio di oggi, verrà disposta l’autopsia sul corpo della vittima che potrà fornire ulteriori elementi utili alle indagini.

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