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Cronaca

No all’albero di Natale: i commissari bocciano il dono di un cittadino. “Incomprensibile, Foggia lo meritava”

14 metri di luci tricolore non si accenderanno. C'è il "no" dei commissari all'albero donato alla città da un imprenditore

L’appuntamento era stato fissato sabato 18 dicembre alle 18, in piazza Cavour davanti al pronao della villa comunale, senonché qualcosa è andato storto. L’iniziativa promossa da un anonimo foggiano, che aveva deciso di donare un albero alla città per darle luce e sorriso, si è trasformata in una corsa ad ostacoli terminata con il niet dei commissari.  

Il benefattore aveva pensato di fare qualcosa per la comunità, come segno di speranza, ma evidentemente a Foggia non è il tempo delle buone notizie, in tutti i sensi. Sgretolatasi nelle maglie della burocrazia, al cospetto del muro eretto dalla commissione straordinaria, la lodevole iniziativa prevedeva un messaggio davanti al maestoso abete, un chiaro riferimento ai patimenti ultimi che hanno segnato in negativo la città. “Donato a Foggia da un anonimo cittadino profondamente innamorato della sua comunità per augurarle un Santo Natale di bellezza, serenità e rinascita”. Il dono anonimo si completava della natività e di un momento per i più piccoli, attesi da Babbo Natale che avrebbe distribuito loro dolci natalizi. Il pacchetto natalizio completo. 

Purtroppo non se ne farà nulla. Le numerose telefonate intercorse e il copioso scambio di messaggi tra il donatore e la commissaria non sono serviti a sbrogliare la matassa. Il Natale del capoluogo dauno, contrariamente all’aria natalizia che si respira negli altri comuni della provincia, è spento. Chi avrebbe voluto riaccenderlo, ha ricevuto l’opposizione della commissione straordinaria.

Presupposti e conclusione a cui sono giunti i tre amministratori, però, non hanno convinto l’anonimo donatore, che pur di vedere realizzato il sogno di tanti bambini e per spirito di collaborazione, aveva accettato la proposta di installare l’albero in Piazza Umberto Giordano o in Corso Garibaldi davanti alla sede comunale. Perché potesse essere installato nei pressi di piazza Cavour (come nelle intenzioni originarie) era necessario avanzare richiesta alla Sovrintendenza ai beni architettonici.

Vieddippiù, il benefattore avrebbe voluto regalare un concerto alla città, un desiderio che non avrebbe potuto trovare sfogo per via della pandemia. Quando però si è accorto che mancava un albero di Natale, l’imprenditore ha maturato la decisione di provvedere da sé con l’obiettivo unico di regalare una speranza ai suoi concittadini, dandosi da fare per i preparativi.

Tant'è che dopo una serie di dinieghi e centinaia di telefonate, ha ottenuto la disponibilità di un installatore al quale ha provveduto a bonificare l’intero importo richiesto - installatore con Durc regolare, assicurazione e tutte le garanzie di legge - la natività con una ditta specializzata, il noleggio di un costume di Babbo Natale e l’acquisto di dolciumi da distribuire. Avrebbe pagato anche l’occupazione di suolo pubblico nonostante una norma stabilisca che nessun contributo sia dovuto in caso di installazione di un albero di Natale. Il tutto in forma anonima e nel pieno rispetto delle norme previste per il Covid-19.

Ma il regolamento comunale – gli hanno opposto i commissari - prevede che la richiesta di autorizzazione venga presentata almeno 10 giorni prima. Fine delle discussioni. Gelo da parte del donatore, per il quale si si sarebbe potuto fare uno sforzo e adeguare l’iter alle necessità del momento, trattandosi di iniziativa straordinaria in un momento straordinario. Evidentemente non sempre vale il detto ‘volere è potere’. 

La vicenda, che si inserisce in quell’eccesso di prudenza e cautela dei commissari, contribuisce a mortificare le buone intenzioni di una città, Foggia, oltretutto in un periodo, quello natalizio, in cui invece, accorgimenti permettendo, l’Ente avrebbe potuto bilanciare con l’albero di Natale le misure draconiane di una ordinanza che vieta finanche di bere per strada una bevanda diversa dall'acqua.

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