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Cronaca

Stranieri nel mirino del branco di piazza Mercato. Il pestaggio e la beffa del decreto d'espulsione: "Lo impugneremo"

Aggressioni xenofobe in piazza Mercato a Foggia. Decreto di espulsione al guineano di 24 anni ferito nella notte tra il 25 e il 26 luglio. La beffa dopo il pesteggio. L'avv. Margherita Vittoria Di Marco: "Nei suoi confronti frasi del tipo nero di m.... e cosa c....fai qui"

Si fa sempre più probabile l'ipotesi che dietro le aggressioni compiute in piazza Mercato si nascondano motivi ben più gravi che le ricostruzioni che circolavano sui social nelle primissime ore successive ai gravissimi fatti della notte tra il 25 e 26 luglio, ovvero di comportamenti osceni delle vittime che avrebbero provocato la violenta reazione di almeno una decina di ragazzi. 

Le barbarie in cui sono rimasti feriti almeno tre ragazzi africani, ci spingono a ritenere che i tafferugli siano tutt'altro che riconducibili ad atteggiamenti e comportamenti scomposti delle vittime. Anzi, le cause delle violenze, almeno due a distanza di poche ore l'una dall'altra, sarebbero da ricercare nel clima d'odio e di intolleranza verso gli stranieri che si respira nei luoghi della movida, sfociato poi nella guerriglia della notte incriminata.

E non sarebbero le uniche violenze nei confronti di frequentatori di altre nazionalità, se è vero - ma non abbiamo riscontri in tal senso - che un paio di settimane prima, sempre in quella piazza, alcuni ragazzi avrebbero picchiato un coetaneo cinese.

Il degrado dei luoghi della movida e le discriminazioni nei confronti di persone di altre etnie, hanno trovato conferma nelle parole riportate dal prefetto di Foggia.

Il numero uno di Corso Garibaldi, in merito ai gravissimi episodi di piazza Mercato e ai motivi che avrebbero scatenato le reazioni degli esagitati, aveva dichiarato che la pacifica convivenza, ergo, la pacifica convivenza in piazza tra foggiani e stranieri e tra frequentatori della piazza e residenti del quartiere, "non può essere turbata da episodi di violenza e malcostume".

Nel frattempo, mentre le istituzioni provano a correre ai ripari predisponendo un incremento della sorveglianza anche dopo la mezzanotte, il divieto di somministrazione di bevande in vetro e il ripristino dell'impianto di videosorveglianza installato nel 2015 ma più volte manomesso e sabotato, venerdì pomeriggio un ragazzo guineano classe '96, alla presenza dell'avvocato difensore Margherita Vittoria Di Marco, ha sporto denuncia di aggressione presso la questura di via Gramsci.

Mai avrebbe immaginato che una serata che non aveva grosse pretese, se non quella di stare in compagnia di un amico, si sarebbe trasformata in un incubo. Era peraltro la sua prima volta in quella piazza.

Seduto su una panchina, mentre era impegnato in una conversazione telefonica con la testa china sul telefono, il giovane africano è stato colpito in testa da una bottiglia di vetro. Colto di sorpreso, non è riuscito a rendersi conto di nulla e in pochissimi secondi è stato raggiunto da una raffica di calci e offese. Gli hanno finanche sottratto il telefono cellulare.

"Questo pare sia avvenuto solo per ragioni di etnia, veniva apostrofato con frasi come “nero di m...., cosa c....fai qui" puntualizza l'avv. Di Marco, che attraverso le colonne di Foggiatoday rivolge un sentito ringraziamento - e "la mia sincera stima" - ai due ragazzi italiani intervenuti in soccorso dell'aggredito.

Il branco, composto da almeno sette persone tra i 20 e i 25 anni, si è dato alla fuga facendo perdere le tracce tra le viuzze del centro città, mentre sul volto insanguinato della vittima erano ben evidenti la paura e i segni del pestaggio. 

Medicato dai sanitari del 118 giunti sul posto a bordo di un'ambulanza insieme alla polizia, il malcapitato veniva identificato e accompagnato in questura per mancanza di documenti. "Era un detentore di protezione umanitaria, antecedente al decreto Salvini. A suo dire ha presentato istanza di rinnovo del permesso di soggiorno ma ha perso la ricevuta nell'ultimo incendio che ha interessato il gran ghetto. Attualmente è ospite presso Casa Sankara, lavora in campagna e parla molto bene la nostra lingua" spiega il legale del 24enne.

Ed è così che suo malgrado, in poche ore, al danno del pestaggio subito si è aggiunta anche la beffa del decreto di espulsione notificato dalla Questura di Foggia: "Gli è stato ordinato di lasciare entro 7 giorni il nostro Stato e non potrà farvi rientro se non decorsi tre anni. Sarà mia cura impugnare il decreto innanzi al Giudice di Pace al fine di evitare tutte le conseguenze pregiudizievoli previste dalla legge".

E' terrorizzato e affranto, non riesce a comprendere come un manipolo di ragazzi possa averlo ridotto in quello stato senza peraltro un valido motivo, ammesso e non concesso che ne servisse uno per giustificare una umiliazione così violenta e atroce: "Mi continua a dire che vorrebbe tanto poter parlare con sua madre, che purtroppo non c'è più. E mi chiede cosa ha fatto per meritarsi tutto questo. Sto cercando di rassicurarlo, anche se la situazione non è delle più semplici" prosegue Di Marco.

L'avvocatessa di Foggia ha presentato querela contro ignoti e seguirà la vicenda sotto il profilo penale assieme a Salvatore Mucciarone, l'avvocato che si è occupato del caso sassaiole e che da molto tempo tratta vicende che riguardano gli stranieri.

Nelle conclusioni dell'avv. Margherita Vittoria Di Marco a Foggiatoday, si percepisce l'amarezza per gli atti di bullismo e le violenze xenofobe che hanno caratterizzato rispettivamente il pre e post lockdown nei luoghi della movida del capoluogo dauno: "I genitori non devono temere che succeda qualcosa ai propri figili e nessuno deve avere timore di frequentare il centro della città perché ha un colore della pelle diverso, un orientamento sessuale diverso, un aspetto fisico diverso".

"Speriamo, davvero, che quanto accaduto non solo al mio assistito, sia l'ultimo episodio di violenza e che gli aggressori possano essere identificati al più presto” conclude il legale del guineano aggredito.

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